29 marzo 2018 – Ci sarà anche una delegazione del Partito Democratico questa sera alla fiaccolata organizzata dai sindacati dopo la morte, ieri, di due lavoratori al porto di Livorno. Per la reggenza del Pd regionale ci sarà Valerio Fabiani.
“Saremo questa sera a Livorno perché il lavoro è vita e non può essere morte – dice Fabiani -. Saremo lì per i due lavoratori che hanno perso la vita al porto e per tutti gli altri che in quelle stesse ore sono morti o rimasti feriti mentre facevano il proprio lavoro in altri luoghi della Toscana e del nostro paese. Saremo a Livorno come gesto di vicinanza alle famiglie delle vittime e anche per ribadire che non ci si può occupare di sicurezza solo dopo l’ennesimo incidente. Sarà la magistratura, speriamo al più presto, ad accertare cause e responsabilità dell’incidente di Livorno. Ma troppe volte abbiamo commentato lutti sul lavoro senza poi arrivare a capire e correggere ciò che davvero non funziona nel sistema della sicurezza. L’impegno per una cultura della sicurezza sul lavoro deve essere costante”.

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Firenze

29 marzo 2018 – Ci sarà anche una delegazione del Partito Democratico questa sera alla fiaccolata organizzata dai sindacati dopo la morte, ieri, di due lavoratori al porto di Livorno. Per la reggenza del Pd regionale ci sarà Valerio Fabiani.
“Saremo questa sera a Livorno perché il lavoro è vita e non può essere morte – dice Fabiani -. Saremo lì per i due lavoratori che hanno perso la vita al porto e per tutti gli altri che in quelle stesse ore sono morti o rimasti feriti mentre facevano il proprio lavoro in altri luoghi della Toscana e del nostro paese. Saremo a Livorno come gesto di vicinanza alle famiglie delle vittime e anche per ribadire che non ci si può occupare di sicurezza solo dopo l’ennesimo incidente. Sarà la magistratura, speriamo al più presto, ad accertare cause e responsabilità dell’incidente di Livorno. Ma troppe volte abbiamo commentato lutti sul lavoro senza poi arrivare a capire e correggere ciò che davvero non funziona nel sistema della sicurezza. L’impegno per una cultura della sicurezza sul lavoro deve essere costante”.

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Nell’ambito della discussione sulle prossime elezioni amministrative si e’tenuto oggi un incontro tra il sindaco di Massa Alessandro Volpi, il partito Democratico regionale e i livelli locali.

I livelli del PD locale e territoriale hanno dichiarato alla presenza del sindaco di Massa Alessandro Volpi che le elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco alle prossime amministrative sono lo strumento migliore per allargare il piu’ possibile la coalizione del centrosinistra.

“Il sindaco Volpi a queste elezioni primarie sara’il candidato del Partito Democratico. È stata accolta anche la proposta di Volpi che tutti i soggetti politici e gli eventuali candidati alle elezioni primarie sottoscrivano una piattaforma programmatica comune che contenga punti politico-amministrativi su cui ognuno di loro si impegni e che saranno definiti nei prossimi giorni, con obbligo di reciproca lealtà” dichiarano Marco Recati, portavoce della reggenza del Pd toscano, Enzo Manenti, segretario provinciale del Pd di Massa Carrara e il segretario comunale di Massa Luca Perinelli.

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Nell’ambito della discussione sulle prossime elezioni amministrative si e’tenuto oggi un incontro tra il sindaco di Massa Alessandro Volpi, il partito Democratico regionale e i livelli locali.

I livelli del PD locale e territoriale hanno dichiarato alla presenza del sindaco di Massa Alessandro Volpi che le elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco alle prossime amministrative sono lo strumento migliore per allargare il piu’ possibile la coalizione del centrosinistra.

“Il sindaco Volpi a queste elezioni primarie sara’il candidato del Partito Democratico. È stata accolta anche la proposta di Volpi che tutti i soggetti politici e gli eventuali candidati alle elezioni primarie sottoscrivano una piattaforma programmatica comune che contenga punti politico-amministrativi su cui ognuno di loro si impegni e che saranno definiti nei prossimi giorni, con obbligo di reciproca lealtà” dichiarano Marco Recati, portavoce della reggenza del Pd toscano, Enzo Manenti, segretario provinciale del Pd di Massa Carrara e il segretario comunale di Massa Luca Perinelli.

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Firenze

“Il mio mandato quadriennale di segretario regionale del Pd è scaduto nello scorso febbraio.
Con le elezioni politiche, un ciclo si è chiuso.
A breve, come ha annunciato il segretario nazionale ieri, verrà aperta una fase congressuale che necessariamente riguarderà anche i livelli regionali del Pd.
Avendo già annunciato nei mesi scorsi la mia intenzione di non ricandidarmi a segretario del partito, non sarò io a dirigerlo verso il congresso regionale.
Il mio incarico, com’è giusto che sia, si concluderà con la prossima assemblea regionale.
Questo è il percorso che proporrò la settimana prossima alla direzione regionale, nella certezza che sapremo decidere tutti insieme come dare una guida efficace al partito in questi mesi di transizione e come avviarci in modo serio, coerente e ordinato verso il congresso, in modo da essere pienamente all’altezza delle responsabilità e dei compiti che competono alla nostra comunità politica. I cittadini hanno dato un giudizio chiaro. Va rispettato fino in fondo.
Il Pd adesso deve fare un’opposizione seria, netta, corretta, dicendo no a tutte le cose sbagliate che sarà chiamato a valutare, e sì a quelle giuste, se ci saranno.
Su questa posizione di rigorosa e chiara si sono ritrovati oggi tutti i nostri segretari provinciali.
Chi ha vinto le elezioni dovrà dimostrare di saper dare un governo al Paese e di essere in grado di attuare il programma, a nostro giudizio molto poco credibile, sulla base del quale ha raccolto i propri consensi.
Chi rappresenta il Pd nelle istituzioni, a partire dal sottoscritto, dovrà dedicarsi a tempo pieno ad un lavoro dal basso, un lavoro di militanza appassionata e di impegno civile.
Dovremo saper ascoltare, più di sempre, le esigenze dei territori, ed interpretare, meglio di quanto non abbiamo fatto fin qui, le angosce, le preoccupazioni e le speranze dei cittadini.
In Parlamento e fuori dal Parlamento.
Nella sconfitta bisogna tutti insieme ritrovare la forza per restituire slancio alla nostra azione politica.
Il Pd resta un pilastro insostituibile della democrazia italiana, e i suoi dirigenti e iscritti un patrimonio di inestimabile valore.
Dare forza a un riformismo moderno che si batte per il cambiamento nel segno dell’equità deve restare la prima e immutabile preoccupazione di tutti noi”
.

Così su Facebook il segretario del Pd della Toscana e neoeletto al Senato Dario Parrini.

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“Il mio mandato quadriennale di segretario regionale del Pd è scaduto nello scorso febbraio.
Con le elezioni politiche, un ciclo si è chiuso.
A breve, come ha annunciato il segretario nazionale ieri, verrà aperta una fase congressuale che necessariamente riguarderà anche i livelli regionali del Pd.
Avendo già annunciato nei mesi scorsi la mia intenzione di non ricandidarmi a segretario del partito, non sarò io a dirigerlo verso il congresso regionale.
Il mio incarico, com’è giusto che sia, si concluderà con la prossima assemblea regionale.
Questo è il percorso che proporrò la settimana prossima alla direzione regionale, nella certezza che sapremo decidere tutti insieme come dare una guida efficace al partito in questi mesi di transizione e come avviarci in modo serio, coerente e ordinato verso il congresso, in modo da essere pienamente all’altezza delle responsabilità e dei compiti che competono alla nostra comunità politica. I cittadini hanno dato un giudizio chiaro. Va rispettato fino in fondo.
Il Pd adesso deve fare un’opposizione seria, netta, corretta, dicendo no a tutte le cose sbagliate che sarà chiamato a valutare, e sì a quelle giuste, se ci saranno.
Su questa posizione di rigorosa e chiara si sono ritrovati oggi tutti i nostri segretari provinciali.
Chi ha vinto le elezioni dovrà dimostrare di saper dare un governo al Paese e di essere in grado di attuare il programma, a nostro giudizio molto poco credibile, sulla base del quale ha raccolto i propri consensi.
Chi rappresenta il Pd nelle istituzioni, a partire dal sottoscritto, dovrà dedicarsi a tempo pieno ad un lavoro dal basso, un lavoro di militanza appassionata e di impegno civile.
Dovremo saper ascoltare, più di sempre, le esigenze dei territori, ed interpretare, meglio di quanto non abbiamo fatto fin qui, le angosce, le preoccupazioni e le speranze dei cittadini.
In Parlamento e fuori dal Parlamento.
Nella sconfitta bisogna tutti insieme ritrovare la forza per restituire slancio alla nostra azione politica.
Il Pd resta un pilastro insostituibile della democrazia italiana, e i suoi dirigenti e iscritti un patrimonio di inestimabile valore.
Dare forza a un riformismo moderno che si batte per il cambiamento nel segno dell’equità deve restare la prima e immutabile preoccupazione di tutti noi”
.

Così su Facebook il segretario del Pd della Toscana e neoeletto al Senato Dario Parrini.

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Firenze

“Abbiamo subito una sconfitta.
Probabilmente ingenerosa, ma netta oltre ogni aspettativa.
Ora bisogna rimettersi in marcia, analizzando senza timidezze il messaggio molto forte che i cittadini hanno mandato al Pd e a tutta la sinistra italiana concedendo fiducia a programmi a nostro avviso iniqui, avventuristici e ingannevoli, a un’idea pericolosa del rapporto tra cittadini e istituzioni, e del ruolo dell’Italia in Europa.
Ci ha investito, dopo sette anni di governo lunghi e difficili, la stessa onda che ha già colpito, anche più pesantemente, gran parte della sinistra di governo europea.
Noi pensiamo che le forze che hanno prevalso non faranno l’interesse del nostro Paese.
Ma l’indicazione che viene dalle urne è un dato di fatto ineludibile, da rispettare: queste forze le vedremo alla prova e le giudicheremo sulla base di quanto realizzeranno, facendo un’opposizione vigorosa e corretta, cercando allo stesso tempo di comprendere come mai si è allontanata da noi una larga fetta di popolo italiano, segnata da un profondo senso di insicurezza e da un malcontento acuto a cui a dispetto dei tanti sinceri sforzi compiuti non siamo stati capaci di dare risposte risolutive; e quali strade seguire per riportare queste persone a credere nelle nostre proposte politiche.
Legami antichi si sono spezzati.
Trovare un modo serio per ricostruirli dovrà essere il nostro primo obiettivo.
Perché si può perdere un’elezione.
Ma il sogno di una società più giusta e coesa, non ostaggio degli estremismi, non muore mai.
È evidente che è successo qualcosa di grosso, di non ignorabile. La reazione deve essere adeguata alla portata di quanto è accaduto. Per questo occorre aprire da subito, senza fughe in avanti, una riflessione negli organismi del Pd.
Una riflessione franca, ordinata, libera.
Per quanto riguarda il Pd Toscana, entro metà marzo riuniremo la direzione regionale e a seguire l’assemblea regionale, dove prenderemo decisioni a trecentosessanta gradi e su tutto, a partire dagli assetti del partito e dalle scelte da fare per le prossime elezioni amministrative.
Infine ci sono alcuni ringraziamenti che ritengo doveroso fare.
Grazie ai nostri dirigenti e militanti che hanno fatto campagna elettorale con una straordinaria passione civile.
Il risultato ci ha deluso.
Ma a questi eccezionali compagni di impegno politico voglio dire che possono tenere alta la testa e guardare tutti dritto negli occhi: nessuno potrà cancellare, sporcare o dimenticare la bellezza e la pulizia di queste settimane di volontariato controvento.
Né ciò che in questi anni abbiamo fatto per il Paese e per tutte le aree della nostra Regione.
Risultati il cui valore, ne sono certo, diventerà sempre più evidente col passare del tempo.
Anche se le elezioni sono andate male, non dobbiamo smettere di esserne fieri.
Grazie a chi ha votato.
La partecipazione è stata alta. Il trenta per cento degli elettori toscani ha scelto il Pd, uno su tre il centrosinistra.
Nonostante tutto, la Toscana è l’unica Regione italiana in cui la coalizione di centrosinistra arriva prima col Pd come partito più votato.
Grazie ai 120 mila toscani che mi hanno permesso di vincere nel collegio uninominale del Senato dove mi sono presentato.
Grazie ai candidati che hanno dato il massimo nei loro collegi.
Soprattutto grazie a coloro che si sono battuti con ammirevole spirito di servizio e non ce l’hanno fatta.
Continueremo ad avere bisogno del loro talento, della loro bravura, della loro energia.
Nell’opera che ci attende non cesseranno di essere utili le tre parole alle quali ho ispirato la mia campagna elettorale: #noi #serietà #impegno”.

Dario Parrini, segretario Pd Toscana

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“Abbiamo subito una sconfitta.
Probabilmente ingenerosa, ma netta oltre ogni aspettativa.
Ora bisogna rimettersi in marcia, analizzando senza timidezze il messaggio molto forte che i cittadini hanno mandato al Pd e a tutta la sinistra italiana concedendo fiducia a programmi a nostro avviso iniqui, avventuristici e ingannevoli, a un’idea pericolosa del rapporto tra cittadini e istituzioni, e del ruolo dell’Italia in Europa.
Ci ha investito, dopo sette anni di governo lunghi e difficili, la stessa onda che ha già colpito, anche più pesantemente, gran parte della sinistra di governo europea.
Noi pensiamo che le forze che hanno prevalso non faranno l’interesse del nostro Paese.
Ma l’indicazione che viene dalle urne è un dato di fatto ineludibile, da rispettare: queste forze le vedremo alla prova e le giudicheremo sulla base di quanto realizzeranno, facendo un’opposizione vigorosa e corretta, cercando allo stesso tempo di comprendere come mai si è allontanata da noi una larga fetta di popolo italiano, segnata da un profondo senso di insicurezza e da un malcontento acuto a cui a dispetto dei tanti sinceri sforzi compiuti non siamo stati capaci di dare risposte risolutive; e quali strade seguire per riportare queste persone a credere nelle nostre proposte politiche.
Legami antichi si sono spezzati.
Trovare un modo serio per ricostruirli dovrà essere il nostro primo obiettivo.
Perché si può perdere un’elezione.
Ma il sogno di una società più giusta e coesa, non ostaggio degli estremismi, non muore mai.
È evidente che è successo qualcosa di grosso, di non ignorabile. La reazione deve essere adeguata alla portata di quanto è accaduto. Per questo occorre aprire da subito, senza fughe in avanti, una riflessione negli organismi del Pd.
Una riflessione franca, ordinata, libera.
Per quanto riguarda il Pd Toscana, entro metà marzo riuniremo la direzione regionale e a seguire l’assemblea regionale, dove prenderemo decisioni a trecentosessanta gradi e su tutto, a partire dagli assetti del partito e dalle scelte da fare per le prossime elezioni amministrative.
Infine ci sono alcuni ringraziamenti che ritengo doveroso fare.
Grazie ai nostri dirigenti e militanti che hanno fatto campagna elettorale con una straordinaria passione civile.
Il risultato ci ha deluso.
Ma a questi eccezionali compagni di impegno politico voglio dire che possono tenere alta la testa e guardare tutti dritto negli occhi: nessuno potrà cancellare, sporcare o dimenticare la bellezza e la pulizia di queste settimane di volontariato controvento.
Né ciò che in questi anni abbiamo fatto per il Paese e per tutte le aree della nostra Regione.
Risultati il cui valore, ne sono certo, diventerà sempre più evidente col passare del tempo.
Anche se le elezioni sono andate male, non dobbiamo smettere di esserne fieri.
Grazie a chi ha votato.
La partecipazione è stata alta. Il trenta per cento degli elettori toscani ha scelto il Pd, uno su tre il centrosinistra.
Nonostante tutto, la Toscana è l’unica Regione italiana in cui la coalizione di centrosinistra arriva prima col Pd come partito più votato.
Grazie ai 120 mila toscani che mi hanno permesso di vincere nel collegio uninominale del Senato dove mi sono presentato.
Grazie ai candidati che hanno dato il massimo nei loro collegi.
Soprattutto grazie a coloro che si sono battuti con ammirevole spirito di servizio e non ce l’hanno fatta.
Continueremo ad avere bisogno del loro talento, della loro bravura, della loro energia.
Nell’opera che ci attende non cesseranno di essere utili le tre parole alle quali ho ispirato la mia campagna elettorale: #noi #serietà #impegno”.

Dario Parrini, segretario Pd Toscana

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Firenze

“Il Partito Democratico è e sarà sempre contro ogni forma di violenza e di provocazione e per questo condanniamo senza se e senza ma gli episodi che oggi a Pisa hanno portato agli scontri con le forze dell’ordine che invece ringraziamo per il loro difficilissimo lavoro. Quello di oggi è uno schiaffo a una città intera costretta a trascorrere ore blindata, militarizzata e teatro di scontri a tutto discapito dei normali e incolpevoli cittadini. La politica è un’altra cosa e noi siamo e saremo sempre dalla parte di chi la fa usando il confronto, il dialogo e magari la dialettica anche aspra ma sempre e comunque nel rispetto degli altri. Al tempo stesso si faccia un esame di coscienza anche chi ha fatto delle continue provocazioni e del soffiare sul fuoco della paura, della rabbia e dell’intolleranza il suo modo di far politica. Lo fa quotidianamente a livello nazionale Salvini e lo fa allo stesso modo il candidato della destra a trazione leghista alla Camera nel collegio di Pisa. Da questo atteggiamento sconsiderato noi rifuggiamo con forza. Ma sia chiaro: non è con la violenza che possiamo batterlo, bensì sostenendo il 4 marzo la candidata Lucia Ciampi, il Partito Democratico e tutta la coalizione di centrosinistra. Solo così Pisa potrà rispondere efficacemente a ogni forma di violenza e provocazione e a un modo di far politica che non ci appartiene e non ci apparterrà mai”.

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“Il Partito Democratico è e sarà sempre contro ogni forma di violenza e di provocazione e per questo condanniamo senza se e senza ma gli episodi che oggi a Pisa hanno portato agli scontri con le forze dell’ordine che invece ringraziamo per il loro difficilissimo lavoro. Quello di oggi è uno schiaffo a una città intera costretta a trascorrere ore blindata, militarizzata e teatro di scontri a tutto discapito dei normali e incolpevoli cittadini. La politica è un’altra cosa e noi siamo e saremo sempre dalla parte di chi la fa usando il confronto, il dialogo e magari la dialettica anche aspra ma sempre e comunque nel rispetto degli altri. Al tempo stesso si faccia un esame di coscienza anche chi ha fatto delle continue provocazioni e del soffiare sul fuoco della paura, della rabbia e dell’intolleranza il suo modo di far politica. Lo fa quotidianamente a livello nazionale Salvini e lo fa allo stesso modo il candidato della destra a trazione leghista alla Camera nel collegio di Pisa. Da questo atteggiamento sconsiderato noi rifuggiamo con forza. Ma sia chiaro: non è con la violenza che possiamo batterlo, bensì sostenendo il 4 marzo la candidata Lucia Ciampi, il Partito Democratico e tutta la coalizione di centrosinistra. Solo così Pisa potrà rispondere efficacemente a ogni forma di violenza e provocazione e a un modo di far politica che non ci appartiene e non ci apparterrà mai”.

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