Accoglienza profughi, Magi: “Non rispondere all’emergenza con creazione maxi-strutture, continuare invece con strutture piccole e diffuse sul territorio”
7 giugno 2014 – “Ieri le navi della marina italiana dell’operazione ‘Mare Nostrum’ hanno soccorso circa 2800 persone, oggi a mezzogiorno già altre 1000. Circa 48.000 profughi dall’inizio dell’anno. E’ ovvio che l’impatto dell’accoglienza non può gravare soltanto sulla Sicilia, ed ogni regione italiana è chiamata dalla Costituzione a fare la sua parte. La Toscana attualmente ospita già oltre 1300 persone in piccole strutture ma qualora ulteriori invii non rispettassero il principio dell’accoglienza diffusa creando nella nostra regione grandi strutture per questa emergenza, metterebbero a rischio la coesione sociale dei nostri territori, creando ferite lente da sanare. Occorre quindi un forte coordinamento politico, della Regione e di ANCI, tramite il tavolo regionale ‘asilo’, indetto già per il 10 giugno, e la collaborazione dei sindaci e del terzo settore, per continuare ad operare nel modello di accoglienza toscano, in piccole comunità”.
Questo il monito che lancia la responsabile welfare del Pd toscano Stefania Magi sui criteri di assegnazione e dislocazione di quanti sbarcano sulle coste italiane e poi inviati nelle varie città dal Ministero degli Interni tramite le Prefetture.
“Il PD Toscana difende – ribadisce Stefania Magi – il principio ed il metodo dell’accoglienza diffusa, distribuita nei territori in piccole comunità. È il metodo del sistema nazionale SPRAR, gestito da ANCI, che la Toscana ha messo in atto anche nell’emergenza Nord Africa del 2011. L’aumento degli arrivi non deve mettere in discussione questo sistema, anzi a maggior ragione l’accoglienza deve funzionare bene, tutelando i diritti umani delle persone accolte, e l’equilibrio delle nostre comunità che accolgono. In base agli accordi del tavolo nazionale ‘asilo’ il sistema SPRAR di accoglienza, centrato sui comuni e sul terzo settore, diverrà l’unico. Ma in questo tempo di transizione, in cui il sistema tarda ad entrare a regime per vari motivi, magari per resistenze delle regioni a governo leghista come Lombardia e Veneto o inefficienze del Ministero dell’Interno, la distribuzione dei profughi nei territori avviene impropriamente tramite le prefetture”.
“In questa fase abbiamo l’opportunità di strutturare un sistema di accoglienza regionale, che preveda alcuni centri di prima accoglienza, i cosiddetti hub, con 30-100 ospiti, e piccole strutture di seconda accoglienza (5-20 persone). A questo sistema stanno lavorando i nostri rappresentanti nazionali, Piero Fassino per ANCI, Lorena Rambaudi per le Regioni, Graziano Delrio per il Governo. Al tavolo nazionale asilo chiediamo anche una rapida definizione dei criteri di riparto tra regioni, che siano equi e trasparenti. Gli amministratori democratici della Toscana hanno l’opportunità di cogliere la sfida della qualità dell’accoglienza, lavorando a soluzioni che consentano di evitare accampamenti e grandi concentrazioni, di tutelare la coesione sociale dei nostri territori, e la sostenibilità dell’accoglienza con percorsi di autonomia” conclude la responsabile welfare del pd toscano Stefania Magi (nella foto insieme al sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini)