5 storie toscane raccontate all’Assemblea regionale

foto 2Sabato mattina all’Assemblea regionale sono stati chiamati a intervenire perché rappresentano un esempio di quelle eccellenze nelle quali la nostra terra è già “la Toscana che sarà” e che però spesso non conosciamo o non ricordiamo quando si pensa alla situazione che viviamo. Sono 5 casi di una toscana che sta già cambiando e insegnando modelli di cambiamento.

 
Paolo e Ilaria Marchi – Sono i titolari di un’azienda di viteria e acciai di Campi Bisenzio, nata nel 1939 a Firenze come attività familiare a livello cittadino. Negli anni si è allargata e sviluppata come fornitrice nei settori ad alta tecnologia. Oggi le speciali viti in titanio prodotte dall’azienda fiorentina sono sulla cometa 67P nell’ambito della missione “Rosetta”.
 
 
 Riccardo Panelli – E’ un giovane senese, laureato in psicologia clinica e di comunità e con un dottorato in biologia del comportamento. Ha fondato lo scorso anno, insieme a quattro coetanei, la fattoria sociale “La Mattonaia” a Monteriggioni. Qui svolgono le attività classiche di agricoltura e didattiche. L’obiettivo futuro è coniugarle anche con attività socio assistenziali, come la “pet therapy” e inserimento di persone svantaggiate.
 
 
 Matteo Piras – E’ presidente del consiglio di amministrazione del portale “StarsUp”, con sede a Livorno, che si occupa di equity crowdfunding. E’ il primo ad essere stato autorizzato in Italia per questa attività. Il portale seleziona start-up innovative che abbiano un valido progetto di sviluppo e, sotto la vigilanza della Consob, consente a queste di proporre in rete un’offerta per raccogliere le risorse  necessarie alla sua realizzazione. Gli investitori partecipano ai futuri risultati dell’azienda, come se si trattasse di una micro-quotazione.  
 
 
 Corrado Menchetti – Insieme ai genitori e al fratello prosegue l’attività nel panificio di famiglia a Cesa in Valdichiana. L’attività è cresciuta costantemente nel corso degli anni e ha avuto un’accelerazione con l’apertura di locali a gestione diretta ad Arezzo, Siena e Perugia. L’azienda è passata dai 25 dipendenti di 6 anni fa ai 150 attuali.
 
 
Alessandra Fierabracci – Originaria di Volterra, si è laureata in medicina a Pisa, ha lavorato come ricercatrice in immunologia negli Stati Uniti e in Gran Bretagna per poi fare ritorno in Italia, a Roma. In Islanda ha ricevuto il titolo di “Miglior inventrice europea” nella sezione “Education”. Ha brevettato nel 2010 un kit per lo screening di soggetti a rischio diabete.