Domani Giornata contro violenza alle donne
«Non sia soltanto una ricorrenza»

«La giornata internazionale contro la violenza alle donne è l’occasione per ribadire che non basta essere genericamente contro la violenza ma è necessario denunciarne le radici e costruire una diversa e diffusa cultura – dice Tania Cintelli, portavoce delle donne Pd -. Per evitare il rischio che questa giornata si riduca a un rito si deve aprire un conflitto esplicito contro i luoghi comuni, pregiudizi e aspetti culturali, complici della violenza e che ne costituiscono il retroterra naturale».

«Da alcuni anni le donne del Pd – aggiunge Brenda Barnini, segretario Pd Empolese Valdelsa – presenti nei gruppi dirigenti del partito, nelle istituzioni e nel tessuto associativo, hanno insieme promosso iniziative di sensibilizzazione sul contrasto alla violenza di genere ottenendo che questo tema fosse iscritto come priorità nelle agende delle nostre istituzioni. Questo 25 novembre consente infatti di tracciare un bilancio molto positivo. Con la realizzazione del progetto CReA si è costituita una rete interistituzionale a regia pubblica che con la collaborazione delle associazioni che operano nel settore, metterà in campo in modo integrato, strumenti e risorse per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne. Inoltre sono stati presentati progetti a livello regionale e nazionale per ottenere finanziamenti finalizzati a potenziare la rete dei servizi».
«L’impegno delle istituzioni è condizione essenziale per garantire forme di tutela a tutte le donne vittime di violenza che chiedono aiuto – spiega ancora Cintelli -. Ma da solo non è sufficiente. E’ necessario abbattere i luoghi comuni e primo fra tutti che la violenza venga agita da un nemico esterno, magari straniero. La violenza contro le donne è trasversale alle culture, attraversa profondamente la nostra società e purtroppo vive e si perpetra nelle nostre case e nelle nostre famiglie. I dati statistici dicono che gli autori delle violenze sessuali e degli omicidi sono uomini vicini alle vittime: partner, familiari, ex, colleghi. contrasto alla violenza allora non può risolversi con azioni di sicurezza ma con un profondo cambiamento culturale in cui le relazioni tra i due sessi siano paritarie e rispettose delle reciproche differenze. La violenza, infatti, rimanda al rapporto tra potere, libertà e autonomia tra donne e uomini. Spesso le violenze subite dalle donne sono la reazione alle loro scelte di determinazione, di crescita personale. La violenza di genere è quindi in primo luogo una grave violazione dei diritti umani e va combattuta in quanto tale. In secondo luogo produce effetti devastanti oltre che sulle vite individuali anche sul bilancio pubblico. Sono infatti ingenti le risorse consumate per riparare i danni della violenza: spese sanitarie, spese per gli apparati di polizia e di giustizia, e infine per la riduzione della produttività».

«Uno studio recentemente realizzato per l’OMS, mostra che i bambini che assistono alla violenza intrafamiliare sono tre volte più soggetti alla necessità di chiedere un consulto medico, con maggior frequenza necessitano di ricovero ospedaliero e sono più esposti al rischio di insuccesso scolastico. Inoltre questi bambini tendono a ripetere gli stessi comportamenti a cui assistono, innestando una spirale di violenza intergenerazionale.
Il 25 novembre sarà per le donne del Pd – conclude Cintelli – attraverso le numerose iniziative promosse sul territorio, occasione per riaffermare con forza che il contrasto alla violenza contro le donne è un compito che riguarda tutti e per promuovere una assunzione di responsabilità diffusa da parte della collettività».