Concordia, interrogazione urgente Deputati toscani: “Nelle procedure di smantellamento sia fondamentale la salvaguardia dell’ambiente”

costa-concordia8 giugno 2014 – I deputati Pd toscani Luigi Dallai, Dario Parrini e Luca Sani, insieme al capogruppo del PD in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, hanno depositato un’interrogazione urgente al Ministro dell’Ambiente per conoscere approfonditamente quali siano “i vincoli ambientali ed i relativi parametri logistici, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti” che devono essere rispettati nella scelta del sito di smaltimento della Costa Concordia.

“Il parametro della vicinanza tra relitto e porto di smantellamento – si legge nell’interrogazione – è in questo caso particolarmente importante perchè la zona in cui è avvenuto il naufragio è di altissimo pregio ambientale e prossima all’area protetta di valenza nazionale definita ‘Santuario dei Cetacei’.
Il porto logisticamente più prossimo, e dunque meno rischioso per le potenziali problematiche legate al trasporto – continua l’interrogazione -, è il porto di Piombino, qualora tale sito risulti conforme ai lavori preposti nei tempi stabiliti”.

 

Testo dell’interrogazione

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

 
Al Ministro dell’Ambiente
 
Premesso che:
 
in base alla “road map” resa nota da tempo dalle autorità ed istituzioni preposte, entro il prossimo mese di Luglio, compatibilmente con le condizioni metereologiche, dovrà essere effettuato lo spostamento del relitto della Costa Concordia naufragata davanti all’isola del Giglio (provincia di Grosseto) il 13 gennaio 2012;
 
         secondo quanto emerso dai media il 5 Giugno si è tenuta la Conferenza dei servizi, in sede referente, volta ad istruire i lavori della Conferenza dei servizi in fase deliberante, prevista per il 15 Giugno, nella quale sarà individuato il porto dove verrà trasportato e demolito il relitto della nave;
 
         in base a quanto disposto nella Delibera del Consiglio dei ministri 11 Marzo 2013, recante: “Autorizzazione al Commissario delegato per l’emergenza ambientale conseguente al naufragio della nave Costa Concordia, ad adottare i provvedimenti necessari a consentirne il trasporto nel porto di Piombino e lo smantellamento”, la nave Concordia è destinata alla demolizione e, come tale, soddisfa la definizione di “rifiuto” ai sensi della direttiva 2008/98/UE e del regolamento (CE) n. 1013/2006, ed è quindi assoggettata al relativo regime giuridico di gestione, di controllo e sanzionatorio i cui aspetti e competenze sono attribuiti alla Regione Toscana;
 
tale delibera specifica che l’allegato III al regolamento (CE) n. 1013/2006, voce GC030, classifica tra i rifiuti contenenti metalli le “navi ed altre strutture galleggianti destinate alle demolizioni adeguatamente vuotate di qualsiasi carico e di altri materiali serviti al loro funzionamento che possono essere classificati come sostanze o rifiuti pericolosi”.
 
il parametro della vicinanza tra relitto e porto di smantellamento è in questo caso particolarmente importante in considerazione del fatto che la zona in cui è avvenuto del naufragio è di altissimo pregio ambientale e prossima all’area protetta di valenza nazionale definita “Santuario dei Cetacei”;
 
         il Commissario delegato per l’emergenza ambientale conseguente al naufragio della nave Costa Concordia, Dr. Franco Gabrielli, nel corso della sua audizione presso la Commissione VIII Ambiente della Camera dei Deputati, avvenuta il 17 aprile 2014 “inerente l’evoluzione della vicenda relativa alla rimozione della Costa Concordia” ha sottolineato che “la selezione del porto di destinazione del relitto compete all’armatore”, nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie, della certezza dell’esito e della protezione dell’ambiente e della sicurezza sul luogo di lavoro”;
 
         nell’audizione è inoltre emerso che l’Armatore ha provveduto ad emanare un apposito “invito” per individuare il porto per lo smantellamento. A tale invito hanno risposto positivamente 13 porti di cui 4 italiani (Piombino, Civitavecchia, Genova e Palermo; in ordine crescente di distanza dal luogo dal relitto);
 
il 30 maggio il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi ha comunicato che lo smaltimento avverrà in un porto italiano;
 
il porto logisticamente più prossimo e dunque meno rischioso per le potenziali problematiche legate al trasporto è il porto di Piombino, qualora tale sito risulti conforme ai lavori preposti nei tempi stabiliti;
 
il 30 maggio scorso il Commissario dell’Authority portuale di Piombino Luciano Guerrieri ha confermato, anche a mezzo stampa, che i lavori per l’adeguamento e l’allestimento della banchina per accogliere e smantellare il relitto della Costa Concordia “procedono secondo i tempi stabiliti”;
 
secondo i media, Costa Crociere (notizia confermata anche dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti), in un dossier inviato a governo, ha individuato il porto di Genova quale sito per accogliere il relitto della Concordia;
 
Quali sono i vincoli ambientali ed i relativi parametri logistici, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti ed in virtù dei contenuti e degli indirizzi presenti nei documenti citati in premessa (Delibera del Consiglio dei ministri 11 marzo 2013 e relazione del il Commissario delegato del 17 aprile 2014) sulla base dei quali verrà identificato il sito italiano di smantellamento del relitto della Costa Concordia.
 
 
Dallai
Parrini
Borghi
Sani