Tpl, sì al gestore unico

Dal Pd della Toscana e dai territori, sì al gestore unico regionale
e alla fusione delle aziende pubbliche con i territori protagonisti e l’utenza al centro

 

Firenze  – Un documento sulla riforma del trasporto pubblico locale in Toscana. Lo ha redatto il Partito Democratico regionale con l’ausilio dei contributi dei livelli provinciali del partito, a conclusione di un percorso di 4 mesi circa di discussione, incentrato sui tagli del governo in una prima fase e poi sulla riforma proposta dalla Regione.

Due i punti principali del documento. Partito regionale e territori approvano la riforma elaborata dalla Regione che si basa sull’affidamento del servizio attraverso un lotto unico a un solo soggetto gestore a cui competa il servizio su tutta la Regione e poi sul fronte delle società pubbliche di trasporto l’obiettivo della loro fusione in un’unica azienda.

“Una riforma che renda più efficiente l’intero servizio di trasporto pubblico, ponendosi anche l’obiettivo dell’integrazione tra ferro e gomma rappresenta una grossa sfida per il governo di questa regione e per la sua classe dirigente. Noi crediamo nel valore del trasporto pubblico come strumento attraverso il quale si riconosce il diritto alla mobilità dei cittadini e si contribuisce ad un sistema urbano più sostenibile dal punto di vista ambientale” si legge nel documento. Per quanto riguarda la gara per un unico gestore del servizio l’obiettivo è “passare da una presenza frammentata fatta di aziende medio piccole, al raggiungimento di un risultato finale rappresentato da un soggetto gestore unico capace di dotarsi di un piano industriale all’altezza delle sfide strategiche della Toscana del futuro”.

Contemporaneamente “occorrerà una maggiore attenzione allo sviluppo di piani urbani o sovracomunali della mobilità che favoriscano l’uso dei mezzi pubblici incidendo così positivamente sui bilanci del gestore”.

Il Pd ritiene poi che debbano essere mantenute le prerogative degli enti locali: “Pur in un’ottica di aggregazione regionale dovrà fatta essere salva la capacità degli enti locali di incidere sia sulla programmazione del servizio che sul controllo relativo alla qualità”.

Un passaggio del documento è dedicato alla tutela dei lavoratori del settore: “dovrà proseguire ed essere intensificato il dialogo con il mondo sindacale per mettere a punto tutti quegli strumenti necessari a garantire che le nuove modalità di gestione e di organizzazione della rete dei servizi riconoscano e tutelino i lavoratori che oggi sono occupati nel settore, garantendo comunque percorsi stabili e certi”.

Infine per il Pd gara unica deve corrispondere anche a biglietto di viaggio unico per tutto il territorio regionale.

Il secondo punto riguarda l’obiettivo della fusione delle aziende pubbliche di trasporto in un’unica azienda regionale, obiettivo che il PD regionale condivide con i livelli locali. La riforma dovrà tenere conto anche dell’imprescindibile rapporto che la nuova azienda pubblica dovrà tenere con il sistema privato.

“Occorre giungere rapidamente a delineare i percorsi attuativi e i tempi di realizzazione della riforma. La gara unica potrà portare ad un’ottimizzazione del sistema che non significherà arretramento della qualità, ma che elimini sovrapposizioni che producono poco valore aggiunto in termini di servizio, ma fanno lievitare i costi. Per quanto riguarda le aziende pubbliche dobbiamo procedere speditamente alla loro fusione in una unica, anche in questo caso con il fine di aumentare l’efficienza senza compromettere la qualità, con un ruolo di direzione da parte dei comuni che sono i proprietari delle aziende in questione. La riforma, gestore unico e fusione delle aziende pubbliche, dovrà vedere protagonisti i territori e l’utenza al centro” dice Matteo Tortolini, responsabile area infrastrutture e mobilità del PD toscano.

La riforma del tpl era già stata progettata dalla Regione ma i tagli indiscriminati da parte del Governo ai servizi la rendono ancora più urgente, nonostante la Regione sia riuscita a stanziare risorse che hanno tamponato il taglio riducendolo al 3,5 percento. Il diritto alla mobilità deve essere salvaguardato così come la difesa del reddito attraverso una adeguata politica delle tariffe. Soprattutto negli ultimi anni in cui dalle città le nuove famiglie si sono spostate in periferia o nelle aree circostanti, il servizio pubblico affidabile diventa ancora di più uno strumento irrinunciabile senza dimenticare i vantaggi in tema di sostenibilità ambientale” commenta il segretario del PD toscano Andrea Manciulli.

 

“La linea di riforma che da tempo si sta perseguendo risulta tanto più convincente quanto più riusciremo a coinvolgere sia i consumatori che il sindacato. L’obiettivo del PD è fornire la Toscana di un moderno ed efficiente sistema di trasporto per garantire ai cittadini il fondamentale diritto alla mobilità garantendo il lavodo dipendente e l’utenza” sostiene Valerio Vannetti, responsabile trasporti del Pd toscano.