Nuovi ticket Sanità, Pd in Regione: “Una sciagura sociale, la Toscana spinga sul governo per evitarli”. Ruggeri, Remaschi, Matergi e Naldoni presentano una mozione in Consiglio regionale
29 maggio 2013 – «I nuovi ticket sulla sanità sarebbero una sciagura sociale, un colpo durissimo alle condizioni di salute delle fasce più deboli della popolazione. Già ora assistiamo a un preoccupante allontanamento degli utenti dal servizio sanitario pubblico, in particolare degli anziani e dei malati cronici, cioè proprio di coloro che avrebbero più bisogno di essere assistiti. I ministri Saccomanni e Lorenzin passino dagli annunci di disponibilità ai fatti: si eviti in ogni modo l’introduzione del nuovo balzello sulla sanità, non si applichi il decreto Tremonti che, per altro, è stato anche dichiarato incostituzionale».
Lo sostengo i consiglieri regionali del Pd Marco Ruggeri (capogruppo), Marco Remaschi (presidente commissione sanità), Lucia Matergi (componenti della commissione sanità) e Simone Naldoni (componente della commissione sanità e responsabile del settore del Pd della Toscana) annunciando la presentazione di un ordine del giorno Pd da far votare all’Assemblea toscana.
«Abbiamo depositato una mozione su questo tema – spiega Naldoni – affinché dalla Toscana giunga forte al governo nazionale la contrarietà ai nuovi ticket sulle prestazioni sanitarie. Al presidente Rossi, che si è già attivato in sede di Conferenza Stato Regioni, chiediamo di premere ancora nei confronti del governo per un impegno a recuperare le risorse necessarie a rifinanziare il Fondo sanitario nazionale che ha subito nel corso degli ultimi anni tagli che ne mettono a rischio la sostenibilità»
«I danni che questa situazione vessatoria sta creando, già con gli attuali ticket – aggiunge Remaschi – sono enormi e rischiamo di inficiare i buoni risultati di un sistema pubblico di prevenzione e cura che nella nostra regione ha raggiunto livelli di qualità importanti».
«Con il decreto Tremonti – conclude il capogruppo Marco Ruggeri – si pensava di reperire due miliardi di euro con gli ulteriori ticket del 2014, ma si tratta di un preventivo sbagliato: i dati attuali ci dicono che i ticket allontanano i cittadini dal servizio sanitario, quindi non solo non ci sono nuove entrate, ma ripercussioni pesanti sui bilanci delle aziende sanitarie. Per questo reperire risorse per riequilibrare la spesa sanitaria non solo è possibile, ma può diventare un investimento sulla salute e sulla sostenibilità del sistema».