Parrini: “Con le politiche si chiude un ciclo. Mio mandato finisce alla prossima assemblea regionale”
“Il mio mandato quadriennale di segretario regionale del Pd è scaduto nello scorso febbraio.
Con le elezioni politiche, un ciclo si è chiuso.
A breve, come ha annunciato il segretario nazionale ieri, verrà aperta una fase congressuale che necessariamente riguarderà anche i livelli regionali del Pd.
Avendo già annunciato nei mesi scorsi la mia intenzione di non ricandidarmi a segretario del partito, non sarò io a dirigerlo verso il congresso regionale.
Il mio incarico, com’è giusto che sia, si concluderà con la prossima assemblea regionale.
Questo è il percorso che proporrò la settimana prossima alla direzione regionale, nella certezza che sapremo decidere tutti insieme come dare una guida efficace al partito in questi mesi di transizione e come avviarci in modo serio, coerente e ordinato verso il congresso, in modo da essere pienamente all’altezza delle responsabilità e dei compiti che competono alla nostra comunità politica. I cittadini hanno dato un giudizio chiaro. Va rispettato fino in fondo.
Il Pd adesso deve fare un’opposizione seria, netta, corretta, dicendo no a tutte le cose sbagliate che sarà chiamato a valutare, e sì a quelle giuste, se ci saranno.
Su questa posizione di rigorosa e chiara si sono ritrovati oggi tutti i nostri segretari provinciali.
Chi ha vinto le elezioni dovrà dimostrare di saper dare un governo al Paese e di essere in grado di attuare il programma, a nostro giudizio molto poco credibile, sulla base del quale ha raccolto i propri consensi.
Chi rappresenta il Pd nelle istituzioni, a partire dal sottoscritto, dovrà dedicarsi a tempo pieno ad un lavoro dal basso, un lavoro di militanza appassionata e di impegno civile.
Dovremo saper ascoltare, più di sempre, le esigenze dei territori, ed interpretare, meglio di quanto non abbiamo fatto fin qui, le angosce, le preoccupazioni e le speranze dei cittadini.
In Parlamento e fuori dal Parlamento.
Nella sconfitta bisogna tutti insieme ritrovare la forza per restituire slancio alla nostra azione politica.
Il Pd resta un pilastro insostituibile della democrazia italiana, e i suoi dirigenti e iscritti un patrimonio di inestimabile valore.
Dare forza a un riformismo moderno che si batte per il cambiamento nel segno dell’equità deve restare la prima e immutabile preoccupazione di tutti noi”.
Così su Facebook il segretario del Pd della Toscana e neoeletto al Senato Dario Parrini.
Parrini: “Con le politiche si chiude un ciclo. Mio mandato finisce alla prossima assemblea regionale”
“Il mio mandato quadriennale di segretario regionale del Pd è scaduto nello scorso febbraio.
Con le elezioni politiche, un ciclo si è chiuso.
A breve, come ha annunciato il segretario nazionale ieri, verrà aperta una fase congressuale che necessariamente riguarderà anche i livelli regionali del Pd.
Avendo già annunciato nei mesi scorsi la mia intenzione di non ricandidarmi a segretario del partito, non sarò io a dirigerlo verso il congresso regionale.
Il mio incarico, com’è giusto che sia, si concluderà con la prossima assemblea regionale.
Questo è il percorso che proporrò la settimana prossima alla direzione regionale, nella certezza che sapremo decidere tutti insieme come dare una guida efficace al partito in questi mesi di transizione e come avviarci in modo serio, coerente e ordinato verso il congresso, in modo da essere pienamente all’altezza delle responsabilità e dei compiti che competono alla nostra comunità politica. I cittadini hanno dato un giudizio chiaro. Va rispettato fino in fondo.
Il Pd adesso deve fare un’opposizione seria, netta, corretta, dicendo no a tutte le cose sbagliate che sarà chiamato a valutare, e sì a quelle giuste, se ci saranno.
Su questa posizione di rigorosa e chiara si sono ritrovati oggi tutti i nostri segretari provinciali.
Chi ha vinto le elezioni dovrà dimostrare di saper dare un governo al Paese e di essere in grado di attuare il programma, a nostro giudizio molto poco credibile, sulla base del quale ha raccolto i propri consensi.
Chi rappresenta il Pd nelle istituzioni, a partire dal sottoscritto, dovrà dedicarsi a tempo pieno ad un lavoro dal basso, un lavoro di militanza appassionata e di impegno civile.
Dovremo saper ascoltare, più di sempre, le esigenze dei territori, ed interpretare, meglio di quanto non abbiamo fatto fin qui, le angosce, le preoccupazioni e le speranze dei cittadini.
In Parlamento e fuori dal Parlamento.
Nella sconfitta bisogna tutti insieme ritrovare la forza per restituire slancio alla nostra azione politica.
Il Pd resta un pilastro insostituibile della democrazia italiana, e i suoi dirigenti e iscritti un patrimonio di inestimabile valore.
Dare forza a un riformismo moderno che si batte per il cambiamento nel segno dell’equità deve restare la prima e immutabile preoccupazione di tutti noi”.
Così su Facebook il segretario del Pd della Toscana e neoeletto al Senato Dario Parrini.
Risultati elezioni politiche. Parrini: “Abbiamo subito una sconfitta netta. A metà marzo assemblea regionale per ridefinire assetti”
“Abbiamo subito una sconfitta.
Probabilmente ingenerosa, ma netta oltre ogni aspettativa.
Ora bisogna rimettersi in marcia, analizzando senza timidezze il messaggio molto forte che i cittadini hanno mandato al Pd e a tutta la sinistra italiana concedendo fiducia a programmi a nostro avviso iniqui, avventuristici e ingannevoli, a un’idea pericolosa del rapporto tra cittadini e istituzioni, e del ruolo dell’Italia in Europa.
Ci ha investito, dopo sette anni di governo lunghi e difficili, la stessa onda che ha già colpito, anche più pesantemente, gran parte della sinistra di governo europea.
Noi pensiamo che le forze che hanno prevalso non faranno l’interesse del nostro Paese.
Ma l’indicazione che viene dalle urne è un dato di fatto ineludibile, da rispettare: queste forze le vedremo alla prova e le giudicheremo sulla base di quanto realizzeranno, facendo un’opposizione vigorosa e corretta, cercando allo stesso tempo di comprendere come mai si è allontanata da noi una larga fetta di popolo italiano, segnata da un profondo senso di insicurezza e da un malcontento acuto a cui a dispetto dei tanti sinceri sforzi compiuti non siamo stati capaci di dare risposte risolutive; e quali strade seguire per riportare queste persone a credere nelle nostre proposte politiche.
Legami antichi si sono spezzati.
Trovare un modo serio per ricostruirli dovrà essere il nostro primo obiettivo.
Perché si può perdere un’elezione.
Ma il sogno di una società più giusta e coesa, non ostaggio degli estremismi, non muore mai.
È evidente che è successo qualcosa di grosso, di non ignorabile. La reazione deve essere adeguata alla portata di quanto è accaduto. Per questo occorre aprire da subito, senza fughe in avanti, una riflessione negli organismi del Pd.
Una riflessione franca, ordinata, libera.
Per quanto riguarda il Pd Toscana, entro metà marzo riuniremo la direzione regionale e a seguire l’assemblea regionale, dove prenderemo decisioni a trecentosessanta gradi e su tutto, a partire dagli assetti del partito e dalle scelte da fare per le prossime elezioni amministrative.
Infine ci sono alcuni ringraziamenti che ritengo doveroso fare.
Grazie ai nostri dirigenti e militanti che hanno fatto campagna elettorale con una straordinaria passione civile.
Il risultato ci ha deluso.
Ma a questi eccezionali compagni di impegno politico voglio dire che possono tenere alta la testa e guardare tutti dritto negli occhi: nessuno potrà cancellare, sporcare o dimenticare la bellezza e la pulizia di queste settimane di volontariato controvento.
Né ciò che in questi anni abbiamo fatto per il Paese e per tutte le aree della nostra Regione.
Risultati il cui valore, ne sono certo, diventerà sempre più evidente col passare del tempo.
Anche se le elezioni sono andate male, non dobbiamo smettere di esserne fieri.
Grazie a chi ha votato.
La partecipazione è stata alta. Il trenta per cento degli elettori toscani ha scelto il Pd, uno su tre il centrosinistra.
Nonostante tutto, la Toscana è l’unica Regione italiana in cui la coalizione di centrosinistra arriva prima col Pd come partito più votato.
Grazie ai 120 mila toscani che mi hanno permesso di vincere nel collegio uninominale del Senato dove mi sono presentato.
Grazie ai candidati che hanno dato il massimo nei loro collegi.
Soprattutto grazie a coloro che si sono battuti con ammirevole spirito di servizio e non ce l’hanno fatta.
Continueremo ad avere bisogno del loro talento, della loro bravura, della loro energia.
Nell’opera che ci attende non cesseranno di essere utili le tre parole alle quali ho ispirato la mia campagna elettorale: #noi #serietà #impegno”.
Dario Parrini, segretario Pd Toscana
Risultati elezioni politiche. Parrini: “Abbiamo subito una sconfitta netta. A metà marzo assemblea regionale per ridefinire assetti”
“Abbiamo subito una sconfitta.
Probabilmente ingenerosa, ma netta oltre ogni aspettativa.
Ora bisogna rimettersi in marcia, analizzando senza timidezze il messaggio molto forte che i cittadini hanno mandato al Pd e a tutta la sinistra italiana concedendo fiducia a programmi a nostro avviso iniqui, avventuristici e ingannevoli, a un’idea pericolosa del rapporto tra cittadini e istituzioni, e del ruolo dell’Italia in Europa.
Ci ha investito, dopo sette anni di governo lunghi e difficili, la stessa onda che ha già colpito, anche più pesantemente, gran parte della sinistra di governo europea.
Noi pensiamo che le forze che hanno prevalso non faranno l’interesse del nostro Paese.
Ma l’indicazione che viene dalle urne è un dato di fatto ineludibile, da rispettare: queste forze le vedremo alla prova e le giudicheremo sulla base di quanto realizzeranno, facendo un’opposizione vigorosa e corretta, cercando allo stesso tempo di comprendere come mai si è allontanata da noi una larga fetta di popolo italiano, segnata da un profondo senso di insicurezza e da un malcontento acuto a cui a dispetto dei tanti sinceri sforzi compiuti non siamo stati capaci di dare risposte risolutive; e quali strade seguire per riportare queste persone a credere nelle nostre proposte politiche.
Legami antichi si sono spezzati.
Trovare un modo serio per ricostruirli dovrà essere il nostro primo obiettivo.
Perché si può perdere un’elezione.
Ma il sogno di una società più giusta e coesa, non ostaggio degli estremismi, non muore mai.
È evidente che è successo qualcosa di grosso, di non ignorabile. La reazione deve essere adeguata alla portata di quanto è accaduto. Per questo occorre aprire da subito, senza fughe in avanti, una riflessione negli organismi del Pd.
Una riflessione franca, ordinata, libera.
Per quanto riguarda il Pd Toscana, entro metà marzo riuniremo la direzione regionale e a seguire l’assemblea regionale, dove prenderemo decisioni a trecentosessanta gradi e su tutto, a partire dagli assetti del partito e dalle scelte da fare per le prossime elezioni amministrative.
Infine ci sono alcuni ringraziamenti che ritengo doveroso fare.
Grazie ai nostri dirigenti e militanti che hanno fatto campagna elettorale con una straordinaria passione civile.
Il risultato ci ha deluso.
Ma a questi eccezionali compagni di impegno politico voglio dire che possono tenere alta la testa e guardare tutti dritto negli occhi: nessuno potrà cancellare, sporcare o dimenticare la bellezza e la pulizia di queste settimane di volontariato controvento.
Né ciò che in questi anni abbiamo fatto per il Paese e per tutte le aree della nostra Regione.
Risultati il cui valore, ne sono certo, diventerà sempre più evidente col passare del tempo.
Anche se le elezioni sono andate male, non dobbiamo smettere di esserne fieri.
Grazie a chi ha votato.
La partecipazione è stata alta. Il trenta per cento degli elettori toscani ha scelto il Pd, uno su tre il centrosinistra.
Nonostante tutto, la Toscana è l’unica Regione italiana in cui la coalizione di centrosinistra arriva prima col Pd come partito più votato.
Grazie ai 120 mila toscani che mi hanno permesso di vincere nel collegio uninominale del Senato dove mi sono presentato.
Grazie ai candidati che hanno dato il massimo nei loro collegi.
Soprattutto grazie a coloro che si sono battuti con ammirevole spirito di servizio e non ce l’hanno fatta.
Continueremo ad avere bisogno del loro talento, della loro bravura, della loro energia.
Nell’opera che ci attende non cesseranno di essere utili le tre parole alle quali ho ispirato la mia campagna elettorale: #noi #serietà #impegno”.
Dario Parrini, segretario Pd Toscana
Chiusura della campagna elettorale con Matteo Renzi a Firenze, venerdì 2 marzo alle ore 21, al teatro Obihall
Ti aspettiamo venerdì 2 marzo
alla chiusura della campagna elettorale
del Partito Democratico con MATTEO RENZI
Causa maltempo, la serata si terrà
dalle 19.30 al teatro Obihall di Firenze


4 marzo, come si vota



Basta mettere soltanto un segno sul simbolo del PD per esprimere il voto sia in favore del candidato del collegio uninominale che dei candidati di lista. Si vota Domenica 4 marzo 2018 dalle ore 7:00 alle 23:00 recandosi presso il proprio seggio muniti di tessera elettorale e documento d’identità valido. In caso di smarrimento della tessera elettorale o di esaurimento degli spazi per i timbri gli uffici elettorali il 4 marzo saranno aperti per tutto l’orario di apertura dei seggi.
Per il Senato può votare chi ha compiuto il venticinquesimo anno di età.
Qui trovi i fac-simile delle schede elettorali di Camera e Senato.
4 marzo, come si vota



Basta mettere soltanto un segno sul simbolo del PD per esprimere il voto sia in favore del candidato del collegio uninominale che dei candidati di lista. Si vota Domenica 4 marzo 2018 dalle ore 7:00 alle 23:00 recandosi presso il proprio seggio muniti di tessera elettorale e documento d’identità valido. In caso di smarrimento della tessera elettorale o di esaurimento degli spazi per i timbri gli uffici elettorali il 4 marzo saranno aperti per tutto l’orario di apertura dei seggi.
Per il Senato può votare chi ha compiuto il venticinquesimo anno di età.
Qui trovi i fac-simile delle schede elettorali di Camera e Senato.
Regione Toscana, Piano integrato per l’occupazione, soddisfazione di Antonio Mazzeo
“La Toscana è la prima regione in Italia a dar vita al Piano integrato per l’occupazione. Si tratta di una concreta risposta alle cittadine e ai cittadini toscani che hanno perso il lavoro e vedrà la sua concreta attuazione a partire dal prossimo 6 marzo. Il piano (per il quale sono stati stanziati 29 milioni di euro destinati principalmente alle aree di crisi complesse, non complesse e regionali formalmente riconosciute) prevede un mix di politiche attive e passive tra cui la sperimentazione regionale dell’assistenza alla ricollocazione e l’erogazione di una indennità di partecipazione alle politiche attive previste, pari a 500 euro al mese per un massimo di sei mesi, oltre all’incentivo all’occupazione per i datori di lavoro che assumono i destinatari dell’assegno. Quando diciamo che per noi il lavoro viene prima di tutto, lo facciamo traducendo le parole in fatti. Perché la politica che piace a noi è fatta di tanta concretezza e poche chiacchiere. Anche in questo caso la Toscana dimostra di essere all’avanguardia e di questo non possiamo che essere orgogliosi. E’ questa la strada su cui vogliamo andare avanti”.
