Giudici di pace: “Tenere insieme
risparmio, decentramento e efficienza”
Le disposizioni di chiusura del giudice di pace di Empoli e Castelfiorentino sono iniziate con il decreto di agosto del precedente governo Berlusconi e hanno trovato continuità nel segno del risparmio della pubblica amministrazione in questi giorni. Sul tema intervengono vari esponenti del Pd Empolese Valdelsa.
«Comprendiamo la necessità di dimagrire i costi della pubblica amministrazione-dichiara Andrea Campigli, segretario Pd Empoli- ma vogliamo segnalare anche gli sforzi fatti negli anni in questo senso da parte degli enti locali, a fronte di molto poco fatto da parte dello Stato sulle sedi periferiche, come nel caso dei giudici di pace. Riteniamo opportuno ragionare in termini di risparmio soprattutto rispetto alla qualità dei servizi offerti ai cittadini e ai professionisti, e quindi riuscire a mantenere questo tipo di sedi significa in prima battuta non ingolfare gli uffici fiorentini, ma snellire le pratiche, semplificare e ridurre i tempi della giustizia che ancora oggi rappresentano il vero problema in questo ambito».
«I numeri presi a riferimento dal governo per procedere al mantenimento o alla chiusura sono quelli del quinquennio 2004 – 2009 e per il nostro territorio sono numeri inferiori rispetto agli ultimi due anni, dettati proprio da una contingenza e non da una situazione reale, quindi l’invito che noi facciamo è quello di rivedere i parametri di riferimento, considerando inoltre un ampio bacino di utenza complessivo e un territorio variegato con due distretti industriali» chiarisce Brenda Barnini, segretario territoriale.
«Sentiamo la necessità di operare in termini di riduzione dei costi, ma sentiamo anche il bisogno di ritrovare nel decentramento e nella dislocazione di funzioni l’idea di una pubblica amministrazione capace di razionalizzare e riorganizzare aumentando la vicinanza con le comunità. Proponiamo quindi di rivedere i termini dell’operazione, aggiungendo che si possono azzerare i costi delle sedi mettendo a disposizione locali propri, occupati in gran parte da archivi, come nel caso di Castelfiorentino (dove la sede è ancora l’intera palazzina della pretura assente da quindici anni) e anche riorganizzare in maniera diversa, riuscendo a garantire comunque un servizio di front office- così Sandro Bartaloni, segretario Pd Castelfiorentino che aggiunge- L’impegno che chiediamo ai sindaci è quello della disponibilità a interloquire in questi termini con il Ministero, in modo da rivedere l’intera partita della giustizia e trovare soluzioni che tengano insieme la riduzione di costi, la vicinanza ai cittadini e l’efficienza dei servizi».