Gianassi, “La Ginori deve restare a Sesto e mantenere la sua qualità”

La Ginori è da sempre paradigma di qualità: vogliamo che resti a Sesto e mantenga la sua produzione in linea con il passato, con i parametri che l’hanno resa unica e senza rivali nei mercati emergenti”.

È quanto ha detto  il sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi alla Festa democratica regionale e metropolitana in corso alle Cascine, durante il dibattito “Le città e il lavoro. Fabbriche, identità, territori”, riguardo alla fabbrica Richard Ginori, i cui dipendenti sono al momento in cassa integrazione per cessazione d’attività, in attesa di una ristrutturazione aziendale.

Con lui anche Giovanni Mari, docente di Storia della Filosofia all’Università di Firenze Rodolfo Zanieri, di Uil Toscana, Simone Millozzi, sindaco di Pontedera e Giacomo Scarpelli, responsabile organizzazione Pd metropolitano di Firenze.

“Speriamo nelle prossime settimane di avere un chiarimento della situazione aziendale: gruppi molto importanti e solidi industrialmente hanno dimostrato interesse, è un fatto positivo e vogliamo essere fiduciosi”, continua Gianassi.

“Con gli anni è cambiata la produzione, è cambiato il volto delle fabbriche storiche, è cambiata anche la Piaggio: è emersa la necessità di confrontarsi con un modello nuovo, basato su internazionalizzazione e globalizzazione, che però va saputo governare per poter ricavarne effetti positivi per il territorio.- fa presente Millozzi – Da parte mia, chiedo all’azienda non solo di restare sul territorio ma anche di mettere in campo strumenti nuovi da un punto di vista tecnologico e operativo, per avere un prodotto all’avanguardia, magari a minor impatto ambientale”.

“In un momento di grave crisi come questo, scommettere sull’attività manifatturiera in Toscana è e resta un obiettivo fondamentale”, aggiunge Zanieri.