Dirigenti scolastici e sentenza Tar Toscana. Il Consiglio regionale approva all’unanimità una mozione proposta dal PD e firmata anche da altri gruppi

insegnanti--400x30024 aprile 2013 – Sostenere, presso il Ministero dell’Istruzione, dopo la complessa situazione venutasi a creare a seguito della sentenza del Tar  della Toscana, la più celere soluzione della questione attivando un iter che assicuri la copertura dirigenziale per le oltre cento scuole toscane interessate, affinché con l’inizio del prossimo anno scolastico tutte le scuole della regione possano svolgere regolarmente la loro attività con la presenza e la garanzia delle figure dirigenziali.
E’ questo l’obiettivo principale di una mozione, approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale, dopo la sentenza del Tar toscano che ha annullato il “concorso per esami e titoli per il reclutamento di dirigenti scolastici per la scuola primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado e per gli istituti educativi” nella nostra regione.
La mozione, proposta dalle consigliere del Pd, Lucia De Robertis e Daniela Lastri, responsabile Scuola del Pd toscano, e sottoscritta anche da colleghi di maggioranza e opposizione, ha anche posto l’accento sulla necessità di sanare questa situazione al più presto, anche per “salvaguardare il diritto di apprendimento da parte di tutti gli alunni e di assicurare la qualità dei processi formativi in collaborazione con le risorse culturali, professionali, sociali ed economiche dei territori”.
« In Toscana – spiegano De Robertis e Lastri – ben 170 scuole, se considerando anche quelle interessate  da pensionamenti e situazioni di reggenza in atto, corrono il rischio concreto di  restare prive della figura del dirigente scolastico. Non si tratta di una cosa da poco, perché la legge affida a queste figure compiti fondamentali: dalla gestione alla legale rappresentanza dell’istituzione scolastica, dalla responsabilità dell’amministrazione finanziaria, dalla direzione delle risorse umane ai rapporti sindacali. Una situazione – concludono le consigliere – che deve essere risolta rapidamente ed è per questo che abbiamo chiesto che anche il Consiglio regionale facesse sentire la sua voce, interpretando il disagio delle comunità scolastiche coinvolte nella vicenda».