Cappelli: “Anche gli studenti Erasmus devono votare”

«Al lavoro!”. Così Pierluigi Bersani ha concluso pochi giorni fa il suo intervento davanti ai giovani che il prossimo 24 e 25 febbraio sperimenteranno una “prima volta” emozionante e impegnativa, quella del diritto di voto.

Di lavoro, di energia e di passione al Partito democratico ne servirà per chiedere agli italiani di darci fiducia e aprire una nuova stagione di ricostruzione del Paese- così Caterina Cappelli, candidata alla Camera dei deputati alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.

«Il prossimo Governo avrà di fronte delle sfide difficili, a partire da quella prioritaria della crescita e del lavoro, perché il 2014 possa essere davvero l’anno della ripresa, in cui ricominci a tirare il vento della speranza per tutti, anche e soprattutto per la mia generazione, che paga sulla propria pelle il prezzo più alto della crisi, con la disoccupazione giovanile che naviga ormai ben oltre il 37%, e che non permette a coloro che in condizioni normali dovrebbero essere la spina dorsale di un Paese ad avere alcun diritto alla propria quota di trasformazione del mondo. Chi si candida a governare il Paese deve aver ben presente che gli under 30 sono disposti a non rifugiarsi nell’antipolitica solo se la politica dà risposte chiare, e vogliono essere rappresentati da un Parlamento fatto di persone oneste e competenti che lavorano solo per il bene dell’Italia, e per questo credo che bene abbia fatto il Pd a non includere nelle proprie liste quelle persone che ne potevano metterne in discussione l’onorabilità, permettendo a tutti noi di poter parlare con i cittadini a testa alta, senza vergogna.

Di un’altra vergogna si sta però macchiando il nostro Paese, e mi unisco per questo all’appello di Maria Chiara Carrozza, capolista del Pd alla Camera, perché il Governo corregga in fretta la stortura burocratica che costringe gli studenti Erasmus a sostenere delle spese importanti per tornare a casa per votare, perché non possono farlo all’estero. Non si può negare- chiude Cappelli- di fatto il diritto migliore alle “menti migliori di una generazione”, per usare le parole di Allen Ginsberg, che stanno facendo un’esperienza fondamentale per la propria formazione, accademica e umana, ma soprattutto danno una mano all’Italia a crescere e a diventare un po’ più europea».