Direzione regionale Pd. Approvata con tutti voti favorevoli la relazione della segretaria Bonafè.

“Abbiamo subito una sconfitta politica che porta la destra di Fratelli d’Italia per la prima volta alla guida del governo nella storia della Repubblica. Una destra che con l’elezione delle presidenze di Camera e Senato ha scelto due nomi marcatamente identitari e polarizzanti, a conferma di quello che dicevamo in campagna elettorale sulla natura affatto moderata di quella coalizione”.

Così la segretaria del Pd toscano, Simona Bonafè, ha iniziato la sua relazione davanti alla direzione convocata per martedì e conclusa ieri, con l’analisi del voto all’ordine del giorno.

La relazione è stata approvata con tutti i voti favorevoli e due astenuti.

Nell’analisi del voto la segretaria ha fatto riferimento alle principali cause che hanno portato alla sconfitta, “l’eccesso di governismo di questi anni, in cui abbiamo partecipato ai vari esecutivi di responsabilità, senza avere mai vinto le elezioni”, poi “la mancanza di alleanze a fronte di una legge elettorale che premia le coalizioni larghe” e “la scarsa riconoscibilità delle proposte del PD”.

“Ma adesso abbiamo il dovere di  guardare avanti – ha detto Simona Bonafè -, che non significa minimizzare la sconfitta, ma ripartire subito su tre direttrici principali. Primo: dobbiamo fare un’opposizione forte in parlamento. Poi dobbiamo accompagnare il percorso delle Unioni comunali del nostro partito per definire candidature e alleanze nei capoluoghi al voto in primavera. Terzo: rilanciare l’azione di governo regionale in particolare sui temi di sanità, infrastrutture e rifiuti. Avevamo già in programma una conferenza programmatica, adesso il congresso sarà l’occasione, non solo per sciogliere i nodi identitari del Pd, ma anche per una rilettura delle trasformazioni nella società e nell’economia toscana tra Covid e crisi energetica. Intere province oggi non sono più rappresentate né a Roma né negli organi di governo regionali. Nessuno ha mai parlato di rimpasto, ma l’intero gruppo dirigente deve farsi carico di rendere tutti i territori pienamente coinvolti nelle scelte di sviluppo della Regione”.

Infine, in merito alle manifestazioni per la pace delle prossime settimane, il Pd “sarà ovunque si chieda il cessate il fuoco e l’intervento della diplomazia che prenda il posto delle armi, ferma restando la convinzione che esiste un aggressore che è la Russia e un paese che deve difendersi che è l’Ucraina”.