Ieri a Livorno 200 firme raccolte in favore della proposta unitaria del Partito Democratico e delle altre opposizioni sul salario minimo. Una battaglia di civiltà per quei tre milioni di lavoratori e lavoratrici che percepiscono meno di 9 euro all’ora, 100mila dei quali in Toscana.

“Un risultato che arriva a pochi giorni dalla decisione del Governo di rinviare di ulteriori sessanta giorni la discussione sulla proposta, ma poco dopo la scelta di togliere il tetto massimo agli stipendi dei manager dell’immaginario Ponte sullo Stretto. Azioni entrambe di quel Governo che ritiene come i salari non si facciano per legge, ma che pensa che 9 euro all’ora siano troppi, mentre 240mila euro all’anno troppo pochi. È il Governo dei privilegi ai pochi, che continua a rinviare la restituzione della dignità al lavoro”, ha commentato Linda Vanni, responsabile del lavoro nel PD Toscana.

“La giornata di ieri è stata bella ed emozionante. Molte persone si sono fermate a parlare con noi e a lasciare la loro firma, a testimonianza di come quella sul salario minimo sia una proposta che parla alla cittadinanza. Il nuovo corso del Partito Democratico si conferma in grado di andare ben oltre alla protesta. Ancora una volta, infatti, Elly Schlein è riuscita a parlare al cuore delle persone costruendo una proposta che non solo ha riunito le forze di opposizione ma che è in grado di creare una forte connessione tra la nostra comunità politica e la gente.
Ringrazio di cuore il Partito dei nostri territori, dalla Federazione all’unione comunale con in testa i nostri Segretari Alessandro Franchi e Federico Mirabelli, così come gli assessori, i consiglieri comunali e i militanti dei Comuni della nostra Federazione che erano presenti a Livorno. Straordinario anche il contributo arrivato sia dai Gd, presenti in forza con il segretario Bernardo Taddei che con personalità come Mia Diop così come dalla Conferenza delle Donne Democratiche con in testa la portavoce Rita Villani. È stato bello avere con noi anche la collega di segreteria regionale Linda Vanni a cui va un grande speciale per la presenza e la disponibilità. Assolutamente fondamentale è stato il lavoro e l’impegno di tante iscritte e gli iscritti che in pieno agosto hanno messo a disposizione il loro tempo per dare vita ad un’iniziativa che, proprio grazie a loro, ha avuto un grande successo. Ma il grazie più grande va naturalmente a tutte le persone che hanno voluto, con la loro firma e le loro riflessioni, sostenere e dare forza a questa campagna che sta crescendo giorno dopo giorno e che ci riporterà a Livorno, il 29 agosto, per l’evento conclusivo al quale parteciperà la stessa Elly Schlein. Una manifestazione alla quale sta lavorando il livello regionale con in testa il nostro segretario Emiliano Fossi d’intesa con la Federazione di Livorno: un appuntamento che tutte e tutti noi vogliamo sia grande, inclusivo e partecipatissimo. Ed allora avanti insieme, avanti così!”, ha aggiunto il responsabile alle infrastrutture del Pd Toscana Francesco Gazzetti.

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“I fondi già stanziati del Pnrr per le scuole della Toscana ed in particolare per le infrastrutture sportive degli istituti sono bloccati. I comuni non hanno ricevuto gli acconti previsti e i progetti rischiano di essere rimandati. Questo ulteriore caos non è conseguenza delle risorse recentemente cancellate dal governo ma di una continua e colpevole gestione approssimativa e dilettantesca dei finanziamenti europei”: è quanto dichiarano i parlamentari del Pd della Toscana Marco Simiani, Emiliano Fossi, Simona Bonafè, Marco Furfaro, Laura Boldrini, Federico Gianassi, Christian Di Sanzo, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli. A Montecitorio su tale tematica è già stata depositata una interrogazione mentre al Senato verrà presentata nei prossimi giorni.

“Le criticità riguardano in particolare le province di Arezzo, Grosseto, Livorno, Massa Carrara e Pistoia, per un totale di circa 16 milioni di euro. Si tratta di risorse che non penalizzano soltanto le scuole ma intere comunità locali dove infrastruttura sportive sono spesso carenti e vengono utilizzate non soltanto dagli istituti ma per molte altre attività. Il governo ci dica se e quando questi anticipi verranno erogati”: concludono.

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Elly Schlein torna in Toscana per l’estate militante. Martedì 29 agosto sarà a Livorno, nell’ambito della campagna sul salario minimo promossa dal PD Toscana.
Assieme a lei lavoratrici e lavoratori vittime di sfruttamento che porteranno la loro esperienza, militanti, amministratrici e amministratori, imprese e associazioni. Appuntamento dalle 19 alla Rotonda d’Ardenza.

“La partecipazione della segretaria – ha commentato il segretario Emiliano Fossi – è un’ottima notizia per il territorio di Livorno e la Toscana tutta. Sul salario minimo ci stiamo mobilitando, con grande forza e impegno, e la risposta di Viareggio di ieri è un segnale evidente di quanto le persone sentano la necessità di veder introdotta questa misura che restituisce dignità al lavoro. Ci siamo attivati per quelle tre milioni di lavoratrici e lavoratori, 100mila dei quali nella nostra Regione, che sono povere pur lavorando. Proseguiremo in questa direzione, a dispetto di una destra che continua a fregarsene rinviando di ulteriori sessanta giorni l’esame della nostra proposta di legge”.

Nel frattempo, il tour del Pd Toscana prosegue lungo le coste. Domani, sabato 5 agosto, appuntamento a Livorno nella zona Bagni Pancaldi dalle 17, per la consegna di materiale informativo sulla proposta, per la sensibilizzazione sull’importanza della misura e per la raccolta di firme a sostegno.

All’incontro parteciperanno Francesco Gazzetti, responsabile Infrastrutture del Pd Toscana, Alessandro Franchi, segretario territoriale PD, Mia Diop, membro della Direzione nazionale e della segreteria dell’Unione comunale, Barbara Bonciani, assessora di Livorno, Federico Mirabelli, segretario PD dell’Unione comunale di Livorno, e Bernardo Taddei, segretario dei Giovani Democratici Livorno.

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“Le risorse stanziate per ristorare i danni nel Mugello, dopo le alluvioni di maggio, sono insufficienti e ancora non assegnate. Rimangono centinaia le frane da ripristinare e moltissime le imprese in ginocchio”: è quanto dichiarano in una nota congiunta i deputati Pd Emiliano Fossi,  Marco Simiani e Marco Furfaro, sulla discussione della loro interrogazione svolta oggi, giovedì 3 agosto, alla Camera.
“Ci aspettiamo dal governo lo stanziamento, come promesso da tempo a tutte le Regioni colpite dal maltempo, una maggiore disponibilità di risorse che dovrà essere pari al 100 per 100 dei danni e soprattutto l’erogazione puntuale di quelle già stanziate. Sarà inoltre necessario attuare tutti i progetti per contrastare il dissesto idrogeologico: la prevenzione è l’azione più efficace e non può essere rimandata”: concludono.
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“Ho depositato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sollecitando un suo intervento su quanto emerso nel corso di una mia recente visita a Livorno, durante l’inaugurazione della mostra fotografica «Il porto delle donne» fortemente voluta dall’assessora Barbara Bonciani.

In pochi sanno che nel nostro Paese la percentuale di donne impiegate nel lavoro portuale e marittimo è bassissima, non raggiunge le due cifre: troppi sono ancora i pregiudizi secondo cui queste attività vanno svolte soltanto dagli uomini in quanto dotati di maggior forza muscolare. Ma questo poteva valere in un altro tempo, non certo oggi che le operazioni di imbarco e sbarco merci si svolgono con palmari e mezzi meccanici che il personale femminile è perfettamente in grado di manovrare. Ed è sempre per colpa dei pregiudizi se persino nelle posizioni di vertice del settore portuale e marittimo le donne sono appena il 5 per cento, e se al comando di navi di donne non ne esistono affatto.

E quali sono le conseguenze se il ruolo delle donne in questo settore non viene riconosciuto? Semplice: si fa scarsa formazione, ci sono poche assunzioni, non c’è accesso alle funzioni apicali, non vengono realizzati servizi e spogliatoi riservati, non si tiene in conto una distribuzione dell’attività che permetta di conciliare il lavoro con la gestione della vita familiare, che nel nostro Paese è drammaticamente in capo alle sole donne.

Ci auguriamo che il ministro Salvini dia seguito al più presto alla mia richiesta di adottare iniziative che vadano a sanare una condizione non più al passo col tempo che viviamo. Con un’ultima istanza: quella di riconoscere come usurante il lavoro portuale e marittimo, sia per gli uomini sia per le donne. Si compirebbe così un passo in avanti che può aprire nuove opportunità per le donne e le generazioni future.

 

Noi ci crediamo. Ci crederà anche Salvini?”

Così Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo.

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In sole tre ore, oltre 100 firme per l’avvio della campagna in favore del salario minimo organizzata dal Partito Democratico della Toscana. Un successo per il gazebo sulla passeggiata di Viareggio, dove sono state numerose le persone che hanno deciso di sostenere la proposta per un salario minimo di nove euro l’ora e di riportare le proprie testimonianze dirette di lavoro sottopagato che non gli permette di vivere in modo dignitoso.

“Una bella mattinata di mobilitazione e partecipazione a Viareggio – ha commentato la responsabile del turismo e delle politiche del mare Federica Maineri -, dove la proposta di legge sul salario minimo ha trovato adesione da tanti cittadini e cittadine. Mentre la destra sceglie di rimandare la discussione della proposta di legge di altri due mesi, noi continuiamo a mobilitarci nelle piazze del paese reale per difendere il diritto al lavoro dignitoso e sicuro, un lavoro che non sia mai più sfruttamento ma sinonimo di equità, libertà e giustizia.”

All’iniziativa hanno preso parte la responsabile alla conversione ecologica, clima, green economy e agenda 2030 del Pd nazionale Annalisa Corrado, la responsabile del turismo e delle politiche del mare del Pd regionale Federica Maineri, il responsabile al diritto alla casa Francesco Battistini, il segretario del coordinamento territoriale PD Versilia Riccardo Brocchini, il segretario dell’Unione comunale di Viareggio Filippo Ciucci e il capogruppo del Partito Democratico di Viareggio Dario Ros

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“La salute prima di tutto”: è questo il titolo scelto dal PD Toscana per lanciare la campagna di mobilitazione sulla sanità. Un’azione ad ogni livello e con ogni interlocutore: dalla proposta di legge in Consiglio regionale a un ordine del giorno da presentare nei consigli comunali, fino ad una raccolta firme per i cittadini. Come hanno spiegato il segretario Emiliano Fossi, il capogruppo in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli, il responsabile alla sanità Marco Niccolai e il portavoce del partito Diego Blasi alla conferenza di stamani, giovedì 3 agosto, è un’iniziativa che nasce a seguito del taglio del PNRR sulla sanità territoriale e dei sottofinanziamenti al Fondo Sanitario Nazionale da parte del Governo.
“Siamo molto preoccupati per le scelte che il Governo sta facendo sul piano della sanità, ma non solo – commenta Emiliano Fossi –. La nostra Regione si distingue, con orgoglio, per un modello di sanità pubblica, universalistica, di prossimità e territoriale. Un modello a rischio per le scelte scellerate, deliberate e ideologiche che il Governo sta facendo ridimensionando la spesa sanitaria nazionale. Noi non ci limitiamo a contestare questa impostazione, ma proviamo anche a costruire una mobilitazione fatta di proposte e sensibilizzazione: sin da subito porteremo nei Consigli comunali un ordine del giorno che parte da una proposta di legge del Consiglio regionale e faremo partire un’attività di informazione e raccolta firme per le persone”.
“La nostra preoccupazione – aggiunge Vincenzo Ceccarelli – parte dai dati, perché i numeri lasciano poco spazio alle opinioni. Ci viene da dire che la pandemia non ha insegnato nulla a questo Governo, visto che la prima azione fatta è stato un definanziamento del Fondo sanitario nazionale. E non lo diciamo noi, ma la Corte dei Conti. Dal 7% del Pil nel 2022 con il Ministro Speranza, siamo passati a un 6,2% per il 2024 e il 2025 con il Governo Meloni. Scelte incomprensibili da contrastare con tutte le nostre forze, mobilitandoci ad ogni livello. Dal Consiglio regionale siamo partiti con una proposta di legge rivolta al Parlamento in cui chiediamo che le risorse da destinare al Fondo sanitario nazionale non possano mai essere inferiori al 7,5%. Questo per mettere la sanità pubblica, che è un bene di tutti, in salvaguardia qualunque sia la maggioranza al governo”.
“È giusto che i cittadini e le cittadine sappiano cosa sta accadendo – commenta Marco Niccolai –. Prima il taglio del fondo sanitario nazionale, con le Regioni di ogni colore politico che chiedono almeno 5 miliardi di euro per la tenuta del sistema sanitario in questo anno, mentre il Governo decide di stanziarne solo 2 nel 2023. Poi il taglio del 30% delle case di comunità, degli ospedali di comunità e di altri interventi che stiamo portando avanti nei tempi stabiliti, con la revisione del Pnrr. Se la pandemia ci ha insegnato che il sistema sanitario è strategico e che la sanità territoriale è importante quanto quella ospedaliera, questo Governo sta sbagliando tutto. È per questo che scegliamo di mobilitarci”.
Proposta di legge in Consiglio regionale, ordine del giorno da presentare nei Consigli comunali e raccolta firme tra i cittadini e le cittadine: sono queste quindi le modalità attraverso cui il PD Toscana vuole agire. “La questione dell’Ordine del giorno nei consigli comunali in supporto alla proposta di legge – aggiunge Diego Blasi – è il primo atto di una modalità che il nuovo corso del PD vuole adottare nel rapporto tra partito, gruppo consiliare regionale e gruppi comunali. Ogni volta che metteremo in campo iniziative importanti e significative coinvolgeremo tutti gli amministratori e le amministratrici che, presentando atti collegati, daranno forza e supporto all’azione politica del partito. Questa campagna sulla sanità, inoltre, si inserisce in un quadro più ampio di mobilitazione, che ci ha visti muoverci su salario minimo, emergenza casa e nidi gratis”.
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“Il governo si deve prendere la responsabilità di sbloccare la vertenza con Jsw visto che dalla proprietà indiana non si è mosso nulla: gli investimenti e le commesse pubbliche sono ingenti mentre la posizione dell’azienda rimane ambigua. Il tavolo tecnico al Ministero delle Imprese e del Made in Italy che dovrebbe concludere il suo lavoro tra altri sei mesi rischia soltanto di far per perdere tempo ed alimentare false speranze a migliaia di lavoratori ed alla comunità di Piombino che purtroppo tempo non ne hanno più”: è quanto dichiarano i deputati Pd Emiliano Fossi, Marco Simiani, Laura Boldrini, Simona Bonafe, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Christian Di Sanzo e Arturo Scotto. Una delegazione del Partito Democratico, composta da Marco Simiani e Laura Boldrini, erano presenti ieri, lunedì 31 luglio, all’incontro sulla vertenza presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
 “A gennaio scadrà la cassa integrazione, ad oggi senza coperture per il rinnovo, e Jsw continua a declinare il suo piano industriale con richieste di ogni tipo: da nuovi finanziamenti pubblici alla realizzazione di impianti siderurgici troppo vicini al centro abitato. Cosa su cui, lo diciamo chiaramente, siamo e saremo contrari.
Tutto questo senza dare nessuna garanzia su produzione ed occupazione e senza la minima concertazione con i sindacati e la comunità cittadina. Questi continui rinvii non fanno altro che alimentare un clima di sfiducia nei confronti delle istituzioni che oggi sarebbero chiamate a decisioni stringenti. Noi continuiamo a pensare che la via maestra verificare, visto che non si muove niente, se ci sono anche altri investitori e ulteriori possibilità e progetti utilizzando anche le enormi aree pubbliche che Jsw continua a reclamare senza nessun diritto”: concludono.
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“Circa Seicento milioni di euro già stanziati dal Pnrr verranno tagliati ai comuni della Toscana ma il Ministro Fitto non ha spiegato se, come e quando verranno reintegrati. Migliaia di progetti verranno quindi cancellati, nonostante siano già pronti e cantierabili”: è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario del Partito Democratico della Toscana, a margine dell’informativa svolta oggi martedì 1 agosto a Montecitorio dal Ministro Fitto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Nei giorni scorsi Anci Toscana ha lanciato l’allarme sui tagli: ci aspettavamo quindi dal governo rassicurazioni sulla disponibilità di risorse che incidono sul futuro dei nostri territori. Non solo non abbiamo avuto alcuna risposta chiara ma questa destra vorrebbe addirittura rivendicare come un successo questo fallimento epocale”: conclude Emiliano Fossi.
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“Quali iniziative intende intraprendere il Governo per rafforzare il contrasto al fenomeno del caporalato, allo sfruttamento e alle molestie che le donne subiscono durante i turni di lavoro massacranti e come vuole agire per estendere ovunque in Toscana le sezioni territoriali della Rete per il lavoro agricolo di qualità”: è quanto chiedono i deputati Pd della Toscana Laura Boldrini, Emiliano Fossi, Marco Furfaro, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi e Arturo Scotto in una interrogazione parlamentare depositata ieri, lunedì 31 luglio. Lo stesso atto verrà presentato al Senato dai senatori Pd Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli.
“L’inchiesta della ong WeWorld in collaborazione con l’associazione Tempi Moderni ha portato alla luce una situazione di grave sfruttamento di donne straniere nelle attività agricole della Toscana, settore in cui il caporalato risulta essere una delle piaghe più gravi.
Nonostante le importanti modifiche penali introdotte con la legge del 2016, gli strumenti di controllo e prevenzione appaiono ancora da rafforzare, così come risultano non insediate e attive in tutte le province toscane le sezioni della Rete per il lavoro agricolo di qualità, nate per arginare il fenomeno del caporalato attraverso la certificazione etica delle aziende che rispettano le regole”: conclude la nota.
“La condizione delle donne, quasi sempre migranti, che lavorano in agricoltura anche in Toscana spesso è basata sullo sfruttamento ed è indegna di un paese civile. Bisogna fare di più e rafforzare ovunque l’azione di prevenzione e di contrasto al caporalato, alle molestie e alle violenze. Questo non è lavoro, è schiavitù”: commenta la deputata Laura Boldrini.
“È una situazione inaccettabile. Una vera e propria violazione dei diritti, dei principi di sicurezza e della dignità umana. È necessario rafforzare i controlli e sostenere chi si trova in condizioni di vulnerabilità, perché è proprio in questo terreno che si muovono i reclutatori. Le vittime sono soprattutto persone migranti, trascinate in questo mondo di illegalità e sfruttamento perché non accompagnate nei percorsi di integrazione. Scegliere di scardinare i SAI porta anche a questo”: aggiunge il deputato e segretario del PD Toscana Emiliano Fossi.
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