“Uscire dalla crisi costruendo una prospettiva: l’esempio di Pisa”

Per uscire dalla crisi c’è bisogno di fiducia, è vero: tutto sta a capire come la si possa ricostruire. Berlusconi ha provato al suo modo: negare i problemi e dire che tutto va bene anche se non è vero.

Una manipolazione, irresponsabile e deresponsabilizzante, che ci ha consegnato un disastro e un Paese impreparato ad affrontarlo. Ma c’è anche un modo virtuoso, che sa costruire prospettive. Si fonda su senso di appartenenza civile, responsabilità e affidabilità. A Pisa stiamo cercando di portarlo avanti con paziente convinzione e sta dando i suoi frutti. La città si trasforma, cresce e si migliora in controtendenza rispetto al resto d’Italia. È il prodotto di un disegno all’altezza delle sfide coerente e profondo; concepito con anticipo sui tempi e continuamente aggiornato da una compagine coesa che ha saputo volare alto restando con i piedi per terra. I problemi ci sono, e impegnativi, ma li affrontiamo con determinazione confrontandoci con la città.

Ricandidarci con Filippeschi alla guida di Pisa è per noi un gesto di impegno civico, compiuto nel dialogo con le forze vive della comunità: singoli, associazioni e forze politiche interessati sinceramente alla costruzione di una proposta di governo seria, come quella portata avanti finora. Pisa deve curare la qualità della vita nei suoi quartieri e promuovere sviluppo economico e sociale. Può farlo perché è ricca di risorse, capace di innovare e centrale per un’area che va molto oltre i suoi confini. I progetti ci sono e bisogna continuare a dargli gambe insieme ai territori che hanno, nei fatti, un destino comune.

Per questo abbiamo aperto anche una riflessione sul piano strategico d’area, una grande intuizione che può essere rilanciata se i percorsi di riforma delle istituzioni locali ne daranno la possibilità. Non una fuga in avanti né una provocazione, ma l’avvio di una discussione da cui nessuno si tirerà indietro.

Andrea Ferrante
(Segretario comunale Pd)