Riforma mercato lavoro, Ferrucci: “Diversi punti positivi, ma modifiche su articolo 18 rischiano di vanificare lavoro su impianto complessivo”

“La proposta di riforma del mercato del lavoro ha diversi punti positivi, ma i cambiamenti all’articolo 18 illustrati ieri dal Governo rischiano di vanificare il lavoro sull’impianto complessivo. Auspichiamo che il Governo ricerchi ancora un accordo unitario e che in Parlamento si apportino le necessarie  modifiche alla riforma. Siamo assolutamente d’accordo con il nostro segretario Bersani che la preoccupazione primaria in questa trattativa deve essere un risultato concordato e unitario che eviti ulteriori divisioni sociali”.

Così il responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana Ivan Ferrucci commenta il progetto di riforma del mercato del lavoro che il Governo vuole portare in Parlamento.
La trattativa sulla riforma del mercato del lavoro ha portato a prevedere dei punti che possono essere ritenuti senz’altro positivi, come quello del contratto di apprendistato, quelli per incentivare i contratti stabili, quelli sulla retribuzione degli stage e le norme contro le dimissioni in bianco. In questo quadro la stessa disponibilità che la Cgil aveva dato sul considerare le proposte di modifica all’articolo 18 aveva creato le condizioni per trovare un accordo unitario. Ma i cambiamenti apportati all’articolo 18 illustrati ieri dal Governo rischiano di vanificare il lavoro politico fatto in queste settimane sull’impianto complessivo della riforma: con le modifiche, che prevedono solo l’indennizzo per il licenziamento per questioni economiche, si rendono deboli le altre norme riguardanti la tutela del lavoratore”, spiega Ferrucci.

“Il riferimento al modello tedesco è improprio – sottolinea l’esponente toscano dei democratici – perché si è tenuto conto solo di una parte di un sistema di regole tra sindacati e imprenditori che c’è in Germania e che è diverso nel nostro Paese. Auspichiamo che nelle prossime ore si lavori per arrivare all’obbiettivo dell’unità delle forze sociali ed economiche, condizione necessaria per affrontare la crisi che sta attraversando il nostro paese. E crediamo che ci sia ancora lo spazio per migliorare la riforma, se, come ha detto il Governo, il Parlamento è centrale nella discussione. Per questo ci aspettiamo che non sia un decreto, ma un disegno di legge, lo strumento scelto per portare le necessarie modifiche tese a migliorare il testo”.