Mozione Pd alla Camera su crisi dell’ippica

Presentata alla Camera dei Deputati una mozione urgente predisposta dai deputati Pd della Commissione Agricoltura, che è competente in materia di ippica. Nella mozione, che è firmata anche dai deputati toscani del Pd, si chiede al Governo di intervenire con la massima urgenza riguardo alla situazione di grave difficoltà che sta attraversando il settore.

 

MOZIONE

La Camera dei Deputati

premesso che

il 19 dicembre scorso le associazioni di categoria del trotto, del galoppo e degli ippodromi hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti per denunciare la situazione di crisi drammatica del mondo dell’ippica che a partire dall’inizio del prossimo anno rischia la chiusura delle attività;

si tratta di una importante tradizione del nostro Paese e di una realtà sportiva che ha contribuito a diffondere una immagine positiva dell’Italia nel mondo;

l’ulteriore drastica riduzione per il 2012 dello stanziamento che l’Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI, ex UNIRE) destina a corse, allevamento e gestione degli ippodromi mette tutta la filiera ippica italiana dal 1° gennaio prossimo nelle condizioni di non avere un futuro, con migliaia di persone da subito prive di lavoro, quindicimila cavalli da destinare al macello con effetti disastrosi sull’indotto e con l’impossibilità da parte dello Stato di introitare, come è avvenuto nel 2011, circa 180 milioni di euro di imposte;

di fronte alla proposta avanzata dall’ASSI ex UNIRE agli ippodromi di rinnovo della convenzione relativa al 1° trimestre 2012 con un taglio del 50% dei contributi fissi, lasciando inalterati i proventi delle scommesse – che comunque sono in calo – numerose società che gestiscono ippodromi fra cui Roma Capannelle, Pisa e Palermo, Torino, Bologna, Varese e Cesena, hanno deciso di sospendere l’attività di corse dal 1° gennaio 2012;

gli stessi ippodromi hanno dichiarato la propria disponibilità a riavviare temporaneamente le loro attività, seppur in perdita, nel caso il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali avvii decisamente un imprescindibile percorso di ristrutturazione del settore che non trova riscontro nelle modalità operative ad oggi comunicate da ASSI;

anche le categorie produttive (proprietari, allevatori, allenatori, fantini ecc.) e le organizzazioni dei giudici di gara hanno deciso di non accettare le proposte ASSI proclamando lo stato d’agitazione e si asterranno dalla partecipazione alle corse dal 1° gennaio;

le condizioni di profonda difficoltà del settore ippico vengono ormai da lontano, almeno da quando lo Stato, con il DPR n. 168 del 1998 in attuazione della legge 23 dicembre 1996 n. 662, ha trasferito dall’UNIRE al Ministero delle finanze la gestione delle scommesse sulle corse dei cavalli senza la tutela e gli investimenti che sarebbero stati necessari per evitare la riduzione degli spettatori negli ippodromi e dei volumi di gioco come invece è avvenuto in altri Paesi;

l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (AAMS) ha costruito sulle reti di raccolta delle scommesse ippiche buona parte del grande sviluppo del gioco pubblico promuovendo e valorizzando tipologie di giochi che, non avendo alcuna filiera da sostenere, hanno fidelizzato il grande pubblico grazie ad una percentuale di premi enormemente più alta;

la raccolta totale dai giochi per il 2011 è di 80 miliardi di euro, di cui 11 sono destinati all’erario, e risulta pertanto difficile pensare che non si possano reperire le risorse necessarie a salvare il settore dell’ippica italiana ristrutturandolo profondamente;

i principi per la ristrutturazione del settore sono l’attenzione prioritaria agli appassionati spettatori e scommettitori, la trasparenza delle corse e l’applicazione tempestiva delle sanzioni previste dalla giustizia sportiva, la qualità e la selezione degli impianti e degli operatori, gli investimenti finalizzati ad aumentarne l’efficacia, l’autonomia e la competitività contenuti nel documento del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali “Linee di indirizzo strategico per il rilancio dell’ippica italiana” del 29 luglio 2009, elaborato con il concorso delle associazioni di categoria e rimasto inattuato;

impegna il Governo

a istruire immediatamente una sede di confronto con il mondo dell’ippica italiana presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dal quale possa emergere con la massima urgenza un piano di ristrutturazione del settore – che comprenda anche il reperimento delle risorse sufficienti a far ripartire rapidamente le attività – progetto necessario per avviare il processo di riqualificazione essenziale per il superamento della crisi che investe l’intera filiera e garantire un orizzonte pluriennale alle componenti maggiormente qualitative della stessa.

 

Sandro Brandolini,

Nicodemo Oliverio,

Luca Sani,

Paolo Fontanelli,

Luciano Agostini,

Marco Carra,

Angelo Zucchi,

Massimo Fiorio,

Susanna Cenni,

Giuseppina Servodio,

Mario Pepe,

Antonio Cuomo,

Carlo Emanuele Trappolino,

Massimo Vannucci