Lucchini, Tortolini e Fabiani:
“Positivo incontro con Mediobanca”

Milano – “La trasferta a Milano  è stata utile perché è stata l’occasione di portare le istanze del territorio e dei lavoratori laddove si prendono decisioni importanti per la loro vita”, così dichiara Matteo Tortolini, consigliere regionale del Pd della Toscana, di ritorno da Milano dove ha partecipato al presidio dei lavoratori della Lucchini davanti a Mediobanca durante il Cda. Una delegazione delle tute blu è stata ricevuta dai vertici dell’istituto di credito. “Abbiamo riscontrato – continua Tortolini – la disponibilità di Mediobanca di ascoltarci, nonostante non fosse dovuto e questo è un fatto positivo che ci ha consentito di discutere del perché è importante la Lucchini. Mediobanca ha espresso la volontà di fare la propria parte a analizzare a fondo la situazione della Lucchini, anche se al momento sarebbe intenzionata a partecipare alla ristrutturazione del debito soltanto per un milione di euro anziché i 3,5 che sarebbe chiamata a versare. La scelta è parziale ma la soluzione complessiva dipende da un arco di istituti di credito più vasto e più dimensionato di Mediobanca per quanto riguarda l’esposizione con Lucchini, e per questo chiediamo al Governo che convochi rapidamente le parti e solleciti una soluzione chiedendo un concorso aggiuntivo di responsabilità alle altre banche coinvolte. Crediamo si debba arrivare ad una intesa che crei le condizioni affinchè si possano far avanti nuovi partner industriali con un progetto serio e importante”.

“Questo viaggio – dice il segretario della federazione Pd Valdicornia-Elba Valerio Fabiani – ha fatto ‘irrompere’ il lavoro e i luoghi della produzione nei luoghi della finanza. Abbiamo registrato una disponibilità di Mediobanca di fare propria parte e a questo punto tocca ai soggetti più esposti e al Governo stringere attorno a piano finanziario che consenta di respirare, e velocizzare procedura di vendita. Il Governo eserciti fino in fondo il proprio ruolo perché non è solo una questione locale ma si parla del peso e dell’assetto industriale dell’Italia”.