In arrivo quasi 8 milioni di euro per gli 8 comuni toscani nati da fusione. Pubblicato il riparto dei fondi previsti dall’emendamento Fanucci-Parrini

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5 maggio 2016 – Arrivano in Toscana 7 milioni e 700mila euro di fondi nazionali per gli 8 comuni nati da fusioni. Si tratta di una cifra doppia rispetto allo scorso anno, come stabilito dall’emendamento alla legge di stabilità promosso a dicembre scorso dai deputati toscani PD Edoardo Fanucci e Dario Parrini. E così oggi, nelle casse degli otto municipi arrivano quasi 8 milioni di euro rispetto allo stanziamento del 2015 che fu di circa 3 milioni.

Le cifre sono state stabilite nel piano di riparto del fondo nazionale di incentivazione alle fusioni (QUI LA TABELLA CON IL RIPARTO FONDI): sono 37 i comuni italiani che si spartiscono i 30 milioni di euro del fondo. Numeri alla mano dunque, un quarto del totale stanziato arriva agli otto comuni toscani: Figline Incisa Valdarno, Scarperia San Piero, Casciana Terme e Lari, Crespina Lorenzana, Castelfranco Pian di Scò, Pratovecchio Stia, Fabbriche di Vergemoli, Sillano Giuncugnano.

Il più grande dei comuni nati da fusione in Toscana e il secondo per popolazione a livello italiano, Figline Incisa, passa dal milione di euro del 2015 ai 2 milioni di quest’anno. San Piero Scarperia incassa oltre un milione e 200mila euro. E ai 1141 abitanti del più piccolo, Sillano Giuncugnano, provincia di Lucca, arrivano 384 mila euro.

“Grazie a questa misura – spiegano Edoardo Fanucci e Dario Parrini, che è anche il segretario regionale del PD – in Toscana i comuni che hanno accettato la sfida della fusione avranno più risorse per opere pubbliche, per ridurre le tasse e per offrire ai cittadini servizi migliori. Stiamo portando avanti un grande lavoro legislativo e culturale per incoraggiare le fusioni e renderle sempre più convenienti. Nel solo biennio 2014-2015, gli 8 Comuni toscani nati a seguito di fusione hanno ottenuto complessivamente contributi statali pari a 6.213.501 euro: risorse che, nel 2016-2017, per effetto del nostro emendamento, aumenteranno a 15.367.604 euro. Le fusioni sono occasioni straordinarie di sviluppo e di crescita, non solo per i vantaggi finanziari che portano, ma anche per il fatto che consentono di programmare meglio lo sviluppo dei territori, di organizzare più efficacemente i servizi e di promuovere in maniera ottimale il patrimonio di competenze delle risorse umane degli enti locali. Per questo realizzare le fusioni è un atto di responsabilità nei confronti dei propri cittadini”.

Risorse nazionali, ma anche nuovi fondi in arrivo da Firenze, come confermano i parlamentari Pd: “L’impegno della Regione Toscana è testimoniato dalla risoluzione approvata in Consiglio il mese scorso, che impegna la giunta ad aumentare gli incentivi e fissa regole certe per i referendum consultivi. L’obiettivo è aumentare il numero dei Comuni che si fondono e dare vita ad enti più grandi, in grado di dialogare con la Regione ed il governo nazionale. Servono strumenti nuovi per vincere le sfide che ci attendono”.

“Con il decreto del 26 aprile del 2016 non solo vengono raddoppiati gli incentivi statali (dal 20% al 40% dei trasferimenti erariali al comune nel 2010), ma vengono anche redistribuiti contributi non utilizzati (rispetto ai 30 milioni previsti dal fondo), quindi ad esempio Scarperia e San Piero passa da 488 mila nel 2014 e 2015 a 1 milione e 264 mila euro nel 2016, Pratovecchio e Stia da 316 mila a 820 mila euro e Castelfranco e Pian di Sco’ da 340 mila a 928 mila euro. Queste risorse devono essere veicolo di innovazione amministrativa e miglioramento dei servizi. Le fusioni dei comuni sono una vera riforma delle istituzioni e vanno di pari passo con la riforma costituzionale” spiega il responsabile attuazione del programma del PD regionale Riccardo Nocentini.