Fucecchio, Michele Polidori è il nuovo segretario comunale del Pd

Si è svolto venerdì 20 gennaio il congresso di organizzazione dell’unione comunale di Fucecchio, che ha portato all’elezione a segretario comunale di Michele Polidori, che sostituisce Eluisa Lo Presti. «Si tratta di un normale avvicendamento – spiega Lo Presti – che non ha coinciso con il congresso nazionale del 2010, perché ci eravamo prefissi l’obiettivo di rafforzare le nuove energie del partito, cosicché potessimo esprimere un gruppo dirigente rinnovato».

Michele Polidori ha 27 anni, è nato a Firenze, residente a Fucecchio da sempre. Ha frequentato il liceo scientifico A.Checchi di Fucecchio e ha conseguito la laurea in Scienze Politiche presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma. «Il Partito democratico di Fucecchio rappresenta una delle migliori realtà di aggregazione politica del Circondario Empolese Valdelsa – dichiara Polidori –. La sua dinamicità e la sua capacità di ascolto della società fucecchiese, ha permesso al partito di configurarsi come uno dei centri nevralgici, sotto l’aspetto politico, sociale e culturale della nostra città. Tutto questo anche in rapporto con le nuove generazioni, le cui ambizioni di essere protagoniste nel futuro che verrà, debbono essere accolte in tutti i settori. È mia ferma convinzione che la partecipazione dei giovani alla vita politica sia un tassello fondamentale per proporre le nuove dinamiche del lavoro che stanno avanzando».

Il neo-segretario spiega anche quali saranno le linee guida del suo programma politico. «Il lavoro deve tornare ad essere l’aspetto principale della nostra azione politica. L’articolo 18 è un falso problema. Qui si tratta di far ripartire l’economia creando più lavoro. È assurdo pensare che riducendo le tutele dei lavoratori ci sarà uno sviluppo industriale. E anche se questo ci fosse, per assurdo, io non credo che noi saremo disposti a barattare un bilancio industriale positivo con una regressione dei diritti dei lavoratori».

Polidori parla anche di contratto unico: «L’introduzione del contratto unico, secondo l’impostazione data dall’ex ministro Cesare Damiano, è certamente un ottima base di partenza: perché essenzialmente ribadisce due concetti. Il primo è la progressiva eliminazione dei contratti precari. Il secondo, invece, è uno degli aspetti fondamentali che dobbiamo raggiungere, e cioè di fatto che il lavoro precario deve costare di più rispetto al lavoro a tempo indeterminato. La creazione di nuovi posti di lavoro si fa sull’investimento in tecnologia, sulla capacità di essere dinamici nel mercato mondiale, basandosi sulla ricerca continua della qualità, e sulla formazione di capitale umano in modo tale da generare talenti del mestiere».

E ancora su legalità e evasione fiscale: «Lo sviluppo del lavoro non può prescindere dai fattori legati alla legalità. Il concetto di legalità si lega bene anche al fenomeno dell’evasione fiscale. Risolvere il tema dell’evasione fiscale è prioritario per il nostro partito. E a tal proposito dobbiamo stipulare una sorta di patto con la cittadinanza, basato sul concetto che ad ogni tot. recuperato deve corrispondere un altrettanto tot. erogato di beni e servizi. In estrema sintesi qualsiasi formula di erogazione di servizio, deve poter consentire, al cittadino, la possibilità di essere quantificata nella dichiarazione dei redditi annuale. Tutto questo – conclude Polidori – per garantire, appunto, una maggiore giustizia sociale. E nei casi specifici, come quando arriva la Finanza in “stile Cortina”, non fa altro che certificare il nostro fallimento come comunità che ambisce ad una convivenza nel pieno rispetto del prossimo e della legge. Ecco quindi che, anche nel nostro piccolo, dobbiamo attrezzarci affinché questa cultura del rispetto della legalità attecchisca sempre di più e che si riducano al lumicino le zone di non rispetto della legge».