Attentati Francia, dibattito in Regione. Intervento di Antonio Mazzeo

FIRENZE 17.11.15 – “Sarebbe ipocrita dire che non siamo pervasi da paura e rabbia ma questo non è il momento delle generalizzazioni e tanto meno degli avvoltoi politici che sciacallano voti fomentando nuovo odio. Serve, oggi più di sempre, misurare le azioni e le parole con estrema attenzione e non pensare che esista sangue che vale più di altro sangue o morti che valgono più di altre morti”.

 

Così Antonio Mazzeo, consigliere regionale e vicesegretario del Pd Tocana, che nel corso dell’intervento in Aula ha voluto ricordare, oltre al dramma di Parigi, anche i morti dell’aereo russo abbattuto sul Sinai, le esplosioni che hanno dilaniato Beirut e più in generale le migliaia di persone che da anni muoiono in Siria o fuggono da quel territorio sperando di costruire altrove il loro futuro.
“Il nemico da combattere – ha spiegato Mazzeo – non è l’intero popolo musulmano. Perché musulmani sono anche Zuheir e Safer che venerdì sera coi loro gesti hanno salvato molte vite umane e musulmane sono anche tante delle vittime di quel sedicente Stato Islamico che è in realtà la più grande bestemmia nei confronti della religione. All’Islam moderato una cosa però dobbiamo chiederla: alzate la voce, difendete il vostro credo, urlate la vostra rabbia contro chi, in nome di dio, semina morte, terrore e distruzione.  E schieratevi senza se e senza ma accanto a Europa, Stati Uniti, Russia e tutte le civiltà democratiche per costruire una risposta politica, diplomatica e, certo, anche militare che superi gli interessi di parte e abbia come unico obiettivo comune quello di isolare e sconfiggere l’Isis”.

 

Mazzeo ha poi sottolineato anche la necessità di “un’altra risposta, di carattere culturale” volta a “togliere le basi di consenso su cui si alimenta il fondamentalismo a partire dalla marginalità e dal senso di esclusione”. “Come Regione Toscana – ha detto – dobbiamo promuovere un piano dello sviluppo economico che contrasti quel disagio sociale prodotto dalla crisi nel quale, come abbiamo visto anche in Belgio, si creano le prime condizioni per la costruzione dell’odio a cui attingono i terroristi”.
Per il consigliere PD “inclusione sociale e dialogo interreligioso non sono la causa del terrorismo, ma piuttosto un possibile antidoto” e in questo senso “a Parigi i terroristi non hanno scelto di colpire il Louvre o gli Champs Elysees ma lo stadio, il teatro e i ristoranti, luoghi e quartieri cosmopoliti, dove i giovani francesi socializzano con i coetanei che frequentano le moschee”. “Hanno colpito la generazione Bataclan – ha aggiunto – una moltitudine di ragazze e ragazzi di paesi, storie e tradizioni diverse che simboleggiano i valori del multiculturalismo, del progressismo e della libertà”.
Per questo per Mazzeo la risposta che deve arrivare dall’Italia deve essere “unitaria e rispondente ai valori che le sono propri che, come ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, bene erano testimoniati da Valeria Soresin il cui spirito di fratellanza, la sua voglia di conoscenza, la sua disponibilità di essere a fianco degli ultimi ne facevano un simbolo dell’identità del nostro Paese e più in generale dell’Europa che vogliamo”. E ricordando che “l’8 dicembre inizia il Giubileo e la Toscana sarà una delle terre più visita dai pellegrini” ha invitato la giunta “ad aiutare i Comuni e le prefetture nell’organizzazione di un anno sicuro per i milioni di visitatori che arriveranno anche sul nostro territorio”.

 

Per finire Mazzeo ha citato la lettera scritta da Antoine Leiris (che nell’inferno di Bataclan ha perso la moglie, e ai terroristi scrive ‘Non avrete il mio odio’) rivolgendo un invito agli altri consiglieri: “Dobbiamo essere più forti delle nostre paure e della nostra rabbia e combattere tutti insieme una battaglia di civiltà per sconfiggere la barbarie.  Non possiamo lasciare che quanto accaduto a Parigi sconvolga le nostre vite e non possiamo diventare ostaggi di noi stessi. Se lo facessimo per i terroristi sarebbe una vittoria. E questo non possiamo e non dobbiamo permetterlo”.