“Assistiamo, dalla notte scorsa, ad una inaccettabile situazione di disagio per i pendolari, migliaia di persone che utilizzano i mezzi pubblici per studio e lavoro in primis. Come possiamo convincere le persone a lasciare il mezzo privato a casa se salire sul trasporto pubblico è un rebus giornaliero? Il Ministro Salvini, che appena tre giorni fa è venuto in Toscana a fare propaganda, si occupi dei problemi delle persone e delle aziende controllate dal suo ministero”. Così Emiliano Fossi, segretario e deputato del Pd Toscana

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“Siamo una terra di diritti e umanità. Lo dimostrano anche gli striscioni di benvenuto esposti questa mattina a Marina di Carrara, dove – senza se e senza ma – abbiamo accolto le 55 persone tratte in salvo pochi giorni fa al largo delle coste libiche dalla nave Life Support di Emergency.
La Toscana risponde in questo modo a un Governo nazionale che delibera uno stato di ‘emergenza’ davanti a un fenomeno strutturale e che lavora per cancellare la protezione speciale, causando sempre più marginalità e meno integrazione. Con i primi naufraghi sbarcati che già raccontano storie agghiaccianti di tortura e violenze.
Grazie alla Regione Toscana, alle assessore Monia Monni e Serena Spinelli sul posto, ai volontari, ai sanitari, alle forze dell’ordine e a tutti coloro che hanno contribuito a portare al sicuro queste persone”, così Emiliano Fossi, segretario del PD Toscana
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“Buon lavoro e grazie per essersi messo a disposizione per guidare il partito – commentano la segretaria metropolitana Monica Marini e quello regionale Emiliano Fossi. – Lorenzo ha una lunga esperienza politica e amministrativa sul territorio. Sesto Fiorentino é comune strategico dell’area metropolitana e attore fondamentale del nostro partito. Il PD adesso è più forte e più vivo e ha bisogno di unità e della collaborazione di tutti per rafforzarsi ancora di più e affrontare i temi strategici che abbiamo di fronte”.

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Sulla vicenda Venator di Scarlino, si è tenuto un incontro del PD della Toscana a cui hanno partecipato il segretario regionale Emiliano Fossi, il segretario provinciale di Grosseto Giacomo Termine, gli assessori regionali Monia Monni e Leonardo Marras, il presidente della provincia di Grosseto Francesco Limatola, il deputato Marco Simiani, oltre a sindaci, amministratori e esponenti locali del PD delle Colline Metallifere.
L’incontro, a poche settimane di distanza dalla chiusura del congresso regionale del PD della Toscana, è servito come primo confronto tra la nuova segreteria e il PD territoriale su una vicenda industriale e occupazionale che, per i diversi risvolti che ha assunto, è particolarmente delicata e preoccupante per la tenuta economica e sociale di un intero territorio su cui occorre prestare la massima attenzione politica e istituzionale.

La presenza e la ripresa produttiva della Venator sono elementi essenziali per la tenuta dell’intero polo industriale del Casone di Scarlino che ad oggi rappresenta il 30% del PIL della Provincia di Grosseto, garantendo tra l’altro 25 milioni di euro in stipendi per alcune centinaia di lavoratori e lavoratrici.

Per il PD della Toscana e grossetano, “il polo industriale del Casone rappresenta un tassello fondamentale e irrinunciabile per l’economia regionale, in quando presidio industriale che garantisce occupazione stabile e di qualità in un territorio ancora economicamente debole e vulnerabile a causa dei processi di deindustrializzazione subiti nel corso degli ultimi decenni. In questo contesto, le nostre preoccupazioni sono dovute anche ad un atteggiamento discutibile fin qui tenuto dalla attuale proprietà dell’impianto, rispetto alla continuità produttiva e alla tenuta dei livelli occupazionali dello stabilimento di Scarlino. In un contesto internazionale in cui il mercato del biossido di titanio sta registrando un andamento altalenante, chiediamo alla proprietà di abbandonare le incertezze su Scarlino, anche a fronte di impegni che il territorio, attraverso le Istituzioni locali e regionali, ha garantito nel corso degli anni a favore della continuità produttiva e, in particolar modo, allo stoccaggio degli ingenti scarti di lavorazione. L’annuncio di Venator di alcune settimane fa, poi provvisoriamente rientrato, sul licenziamento di una parte cospicua della forza lavoro, con ulteriore riduzione dei livelli occupazionali, non può rappresentare una base di discussione accettabile e seria su cui rilanciare un rapporto positivo tra azienda e territorio. A fronte di impegni seri e concreti dell’azienda, il territorio e la regione, come sempre, faranno la loro parte fino in fondo”.

“Mentre sul piano della individuazione di uno stoccaggio provvisorio dei gessi rossi, osserviamo che il contenuto del parere espresso dalla sovrintendenza, che richiede l’assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale del sito individuato, è poco comprensibile e ha generato non poche perplessità, considerato che l’intervento ricade su un terreno, individuato dall’azienda, già compromesso da attività industriale.
Condividiamo e sosteniamo il percorso amministrativo individuato dalla Regione Toscana che prevede una variante semplificata mediante la presentazione di un progetto da parte dell’Azienda al Comune di Scarlino. Su questo, ci aspettiamo che il Comune, appena in possesso del progetto, convochi senza esitazione una Conferenza dei Servizi con tutti gli enti interessati, per una rapida definizione e approvazione del progetto per consentire, successivamente, che il Consiglio Comunale approvi la variante urbanistica necessaria. Rispetto a ciò i consiglieri comunali del PD continueranno responsabilmente a dare un contributo fattivo e determinante, come già avvenuto nell’ultima seduta di Consiglio. Così come condividiamo e sosteniamo l’impostazione e il lavoro in corso svolto dalla Giunta Regionale – prosegue una nota del Pd regionale e provinciale -. Continueremo a seguire lo sviluppo di questa delicata vicenda anche attraverso un costante confronto i nostri  rappresentanti istituzionali. Siamo culturalmente e politicamente distanti dallo spirito di chi, con non poche forzature, volle utilizzare strumentalmente la Commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie, per compromettere la presenza industriale in un intero territorio. Per il PD, il principio ispiratore è quello di coniugare ambiente e buona occupazione. Per questo, in attesa di definire le prospettive di lungo periodo ci impegneremo in sede politica e istituzionale affinché l’azienda, tramite uno specifico protocollo di intesa, si impegni con maggior concretezza rispetto al passato, a ridurre la produzione di gesso rosso incentivando anche progettualità per il suo riutilizzo come il progetto FerroDuo”.

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“Auguri di buon lavoro alla nuova segreteria di Elly Schlein. Una squadra di persone competenti, capace di interpretare il nuovo corso del Partito Democratico. Un particolare in bocca al lupo va ai toscani Marco Furfaro e Iacopo Melio, che sapranno guidare e rispondere al meglio alle importanti funzioni politiche che sono stati chiamati a svolgere”, così Emiliano Fossi, segretario del PD Toscana.

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“Il Consiglio regionale della Toscana oggi respinge la mozione per la realizzazione del Centro di permanenza per i rimpatri. La consigliera Tozzi ha presentato questo testo, in maniera provocatoria, e la risposta che il nostro gruppo ha dato è stata netta: no a queste strutture di vera e propria detenzione. La Toscana deve essere e sarà, ancora una volta, un modello per l’accoglienza diffusa, ma soprattutto una terra in cui a nessuno verranno negati diritti”, così Emiliano Fossi, segretario del PD Toscana.

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Presenterò alla Camera un dossier sul lavoro e sulle crisi aziendali in Toscana per chiedere come il Governo intende affrontare questa emergenza”.
Ad annunciarlo è Emiliano Fossi, deputato del Pd e membro della commissione Lavoro
Oltre 15mila lavoratori toscani sono coinvolti in uno stato di crisi aziendale – ricorda Fossi – Da Firenze a Grosseto, da Massa a Livorno, passando da Siena, Arezzo e Pistoia, c’è una striscia di crisi industriali che coinvolge quasi tutti i territori della Toscana”.

Ci sono – continua Fossi – crisi lunghe anni come quella delle acciaierie di Piombino-Jsw 1.800 dipendenti (oltre alle centinaia di lavoratori impiegati nell’indotto), o più recenti come quella della Giga grandi cucine di Scandicci. Le vertenze diventate un simbolo come quella dell’ex Gkn di Campi Bisenzio, fabbrica dove fino a due anni fa si producevano semiassi e dove adesso 420 operai hanno portato all’attenzione nazionale quelle che sono le conseguenze delle delocalizzazioni. L’ultima crisi avviata pochi giorni fa è quella alla Pay Care di Siena, un tavolo della Regione cercherà di dare risposte al futuro del call center del gruppo Comdata e ai suoi 60 addetti. In Valdarno è a forte rischio la produzione dell’Industria vetraria valdarnese (Ivv) con i suoi 75 addetti, nel grossetano è deflagrata la vertenza della Venator di Scarlino con 250 lavoratori diretti e più 250 tra appalti e indotto, a Pontassieve sono in ansia i 30 addetti della Moggi smaltimenti. Sul tavolo dell’unità di crisi della Regione ci sono anche le vertenze della Giorgio Armani retail srl di Leccio, quella della Sanac di Massa, della Mt logistica di Livorno, dell’Agrolab di Carrara e delle terme di Montecatini”.

Altra grande questione – dice Fossi – è quella della reindustrializzazione dei siti in dismissione. Ci sono alcuni esempi che offrono speranze come il protocollo per Testicementi a Greve, dove la proprietà ha messo a disposizione il sito, Alival a Ponte Buggianese dove l’azienda che chiude si impegnerà a sostenere la reindustrializzazione del sito, e ancora il caso di Geko a Massa, dove una nuova impresa subentrerà nel sito produttivo reindustrializzandolo”.

In tutte queste partite – conclude Fossi – la Regione Toscana, con il consigliere del presidente Giani Valerio Fabiani, sta giocando un ruolo. Il Governo dov’è? Cosa intende fare?”

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“È successo di nuovo: in via Scialoja, a Firenze, è comparsa la scritta “SS” davanti al portone di una casa che già lo scorso anno era stata oggetto del medesimo atto.
Un episodio che ci insegna a non abbassare mai la guardia davanti all’antisemitismo, frutto di un odio e un’ignoranza che compaiono sempre più frequentemente nelle nostre città.
Un Paese come il nostro non può e non deve voltarsi dall’altra parte. Simboli e scritte che richiamano i tempi più bui della nostra storia sono indegni e vanno respinti, con la forza del dialogo, della tolleranza e della democrazia”, così Emiliano Fossi, segretario del PD Toscana.

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Si è tenuto questa mattina un incontro tra il segretario del Pd toscano Emiliano Fossi, il segretario del Pd di Massa Enzo Ricci, candidato a sindaco, e Fabio Evangelisti.

“L’incontro – spiega il Pd toscano in una nota – si pone l’intento di trovare punti unificanti per la costruzione di una piattaforma politica per Massa, che nasca da una eventuale convergenza partendo dal percorso che il Pd ha definito in queste settimane. Ci siamo dati appuntamento per le prossime ore considerando i tempi molto stretti. Confidiamo prevalga la voglia di riconquistare il comune, vista anche la spaccatura nel centrodestra e la sfiducia al sindaco Persiani”.

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“Grazie ai 107mila votanti delle primarie e ai 4mila volontari in azione il 26 febbraio scorso”. Si è aperta così la relazione del neo-segretario regionale del Pd Emiliano Fossi, proclamato oggi dall’Assemblea regionale del Pd toscano, intitolata ‘Un nuovo inizio’, riunita a Fiesole e iniziata con un minuto di silenzio per le vittime del naufragio di Cutro.
“Sono cresciuto nella vita di partito, nella mia sezione e nelle Feste dell’Unità. Per questo la carica di segretario regionale, per me, ha un grande valore. Perché un partito è passione che si aggrega per migliorare la vita delle persone.
Il filo conduttore di questo mio mandato sarà la lotta alle diseguaglianze, non solo di reddito, ma anche geografiche, di identità e di genere, infrastrutturali fisiche e digitali, di istruzione. Un partito di centro-sinistra non le può accettare, mentre per la destra la povertà è uno stigma, una sorta di colpa di cui prendere solo atto. Non a caso il governo ha tagliato le spese per la sanità, per il sociale, non è a favore del salario minimo e incentiva il lavoro povero con la re-introduzione dei voucher.
È la destra che fa la destra. E noi dobbiamo fare la sinistra. Lo faremo uniti: sarò il segretario di tutti e ascolto, mobilitazione e partecipazione saranno le parole chiave”.
L’Assemblea ha eletto all’unanimità Valentina Mercanti presidente, Alberta Ticciati tesoriera, i componenti della Direzione regionale e il Comitato di Garanzia.

“Sono molto soddisfatto del clima che si è respirato oggi – ha detto Fossi -. Con le primarie ci siamo riscoperti corpo vivo, ci siamo ridati un’identità e siamo usciti dell’angolo: il vento torna a soffiare nelle nostre vele ed è anche grazie ai militanti e ai dirigenti che hanno tenuto la luce accesa quando i momenti non erano facili. Ripartiamo da qui, da questo nuovo inizio”.

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